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Sequestri al petrolchimico di Siracusa, l'Isab: "Accettiamo le prescrizioni della Procura"

SIRACUSA. La società Isab accetta il programma di interventi disposto dalla Procura di Siracusa secondo le scadenze previste nel decreto di sequestro del Gip del Tribunale aretuseo preservando la piena operatività della raffineria. Lo ha reso noto la stessa società, controllata dalla multinazionale russa Lukoil, dopo il sequestro preventivo dello scorso 21 luglio di due impianti industriali per inquinamento ambientale: gli stabilimenti Isab Nord e Isab Sud del polo petrolchimico siracusano.

Il provvedimento, che ha riguardato anche lo stabilimento Esso, era stato richiesto al termine di due anni di indagini dalla Procura che aveva accertato un «significativo contributo al peggioramento della qualità dell’aria dovuto alle emissioni degli impianti».

Isab in una nota ribadisce di avere "sempre operato nel rispetto delle autorizzazioni in suo possesso rilasciate dalle competenti autorità. Il contenuto tecnico ed amministrativo di questi dispositivi è il risultato del vaglio tecnico e normativo di diversi esperti del settore appartenenti ad amministrazioni locali, regionali e nazionali nel complesso meccanismo delle Conferenze di Servizio che si sostanzia nella massima evidenza pubblica di tutti i documenti tecnici ed amministrativi prodotti ed esaminati». Isab ricorda come nessun provvedimento autorizzativo è mai stato impugnato "nella forma o nel merito da chicchessia e pertanto allo stato risultano pienamente validi ed efficaci".

Il decreto di sequestro preventivo del Gip prevede per Isab l'accettazione di alcune prescrizioni che la società spiega prevedono interventi già pianificati. «Tali prescrizioni facevano già parte di un programma di interventi discussi in sede di Autorizzazione Integrata Ambientale con le competenti autorità ministeriali e le amministrazioni locali. La società avrebbe potuto risolversi di continuare ad operare secondo quanto già prescritto dal ministero e dalle amministrazioni locali e quindi adottare le relative azioni procedurali e giudiziarie» ma «in coerenza con la sua politica di attenzione verso la tutela dell’ambiente, dell’occupazione e dello sviluppo socio economico del territorio, ha ritenuto tuttavia di accettare il programma di interventi secondo le scadenze previste nel decreto di sequestro preservando la piena operatività della raffineria».  La società confida di chiarire la sua posizione e la correttezza del proprio operato nel corso del procedimento giudiziario.

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