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Omicidio Romano a Siracusa, nuove accuse su Attanasio

SIRACUSA. È accusato dai pentiti di essere l’esecutore di un omicidio mai risolto, quello in cui perse la vita Giuseppe Romano, freddato a colpi d’arma da fuoco il 17 marzo del 2001 in via Elorina, nella zona sud di Siracusa.

Un delitto di mafia su cui per anni hanno lavorato gli agenti della Squadra mobile ma le rivelazioni dei collaboratori di giustizia, tra cui anche i nuovi Attilio Pandolfino e Dario Troni, hanno permesso alla Procura distrettuale di Catania di riaprire il caso, indagando su Alessio Attanasio, 47 anni, detenuto in regime di 41 bis nel penitenziario di Sassari, ritenuto dagli stessi inquirenti come il capo della cosca «Bottaro-Attanasio».

I magistrati della Dda di Catania, sulla scorta di questi nuovi elementi, intendono interrogare il presunto boss, difeso dall’avvocato Junio Celesti, che, però, ha chiesto il rinvio di alcune settimane per avere la possibilità di poter leggere gli atti.

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