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Armi e droga in casa, fermato a Siracusa esponente del clan Trigila

La pistola, secondo alcune fonti investigative, l’aveva con se per il timore di rimanere vittima di un agguato, del resto il suo pentimento sarebbe nato dalla paura di essere finito sotto tiro.

SIRACUSA. I carabinieri hanno fermato un uomo di 41 anni, Piero Monaco, per detenzione di quasi un Kg di marijuana e di una pistola semiautomatica modificata con matricola abrasa, ritrovata nella sua abitazione.

Monaco è ritenuto rappresentante di vertice del clan Trigila, sodalizio mafioso che opera nell'area sud della provincia.

Sono stati i magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania a firmare il provvedimento restrittivo nei confronti del quarantaduenne che, dopo aver dato, appena un mese fa, la sua disponibilità a diventare un collaboratore di giustizia, promettendo di svelare i piani e le attività di «Cosa Nostra», ha deciso di compiere una frettolosa marcia indietro.

Forse, le pressioni che avrebbero esercitato i familiari nei giorni successivi alla sua decisione sono stati convincenti, di certo, secondo gli investigatori, quel quantitativo di droga sarebbe dovuto finire sul ”mercato” allo scopo di foraggiare l’organizzazione criminale di cui farebbe parte. La pistola, secondo alcune fonti investigative, l’aveva con se per il timore di rimanere vittima di un agguato, del resto il suo pentimento sarebbe nato dalla paura di essere finito sotto tiro.

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