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La morte del bimbo di tre mesi, sentite 5 persone a Siracusa

SIRACUSA. Sono 5 le persone interrogate dagli agenti della Squadra mobile che indagano sulla morte del bimbo nigeriano di 3 mesi, deceduto, in circostanze misteriose, nel centro per migranti «Le Zagare», a Città Giardino. Gli inquirenti hanno sentito anche la madre del piccolo che avrebbe dato l’allarme dopo essersi accorta delle sofferenze del figlio, portato in grembo durante la traversata in mare per raggiungere le coste della Sicilia. Era da sola ed avrebbe voluto dare un futuro più luminoso al bimbo ma non poteva immaginare che in Italia avrebbe trovato la morte.

Gli agenti di polizia hanno ascoltato la versione degli altri stranieri che si sarebbero trovati nella stessa stanza insieme alla madre ed alla vittima ma uno spartiacque per l’inchiesta, coordinata dal capo della Procura, Francesco Paolo Giordano ed il sostituto Marco Di Mauro, sarà certamente l’autopsia che dovrebbe, in modo assai chiaro, stabilire le cause del decesso. Il medico legale, che ha già eseguito l’ispezione cadaverica nelle ore successive alla morte, avvenuta nella notte compresa tra venerdì e sabato scorsi, verificherà, innanzitutto, se sul corpicino ci sono segni di violenza che gli avrebbero spezzato la vita. Si procede per esclusione, come spesso accade in circostanze del genere, anche se nel primo esame il consulente della Procura avrebbe avanzato, tra le ipotesi più accreditate, la morte naturale.

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