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Agguato in via Immordini a Siracusa, inflitti 7 anni e mezzo

Il pubblico ministero Antonio Nicastro aveva chiesto 8 anni di reclusione, la difesa ha legato il gesto alla volontà di difendersi da una serie di provocazioni

SIRACUSA. È rimasta in piedi l'accusa di tentato omicidio a conclusione del processo celebrato ieri mattina con rito alternativo nei confronti del siracusano Christian Spicuglia, arrestato il 20 luglio dello scorso anno per avere gambizzato con quattro colpi di pistola il vicino di casa Giovanni De Simone. Il gup del tribunale Patricia De Marco, che ha sottoposto l'imputato a processo con rito abbreviato, ha inflitto all'uomo una condanna a sette anni e mezzo di reclusione.

Il giudice ha accolto in buona parte le conclusioni tracciate in aula dal pubblico ministero Antonio Nicastro che per Spicuglia ha chiesto l'applicazione di una pena di otto anni di reclusione. Non ha trovato invece molto credito la tesi sostenuta dall'imputato, e ribadita dal suo difensore, avvocato Junio Celesti, dettando la propria arringa, secondo cui il gesto sarebbe stato dettato dalla volontà di difendersi di fronte a presunte provocazioni che la vittima gli avrebbe rivolto in più circostanze, in una delle quali sarebbe arrivata ad alzare le mani. Il gup ha concesso all'imputato, ammesso su sua richiesta al giudizio alternativo, uno ”sconto” di un terzo sull'intero importo della pena così come previsto dal rito.

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