NOTO. "Se l'ospedale Avola-Noto, così come è stato dichiarato da tempo e anche con atti ufficiali, è una struttura unica, perché ancora oggi si continua a trasferire i pazienti in altri ospedali della provincia anziché al Trigona?".
Un caso, quello sollevato in questi ultimi giorni dal Comitato ProTrigona di Noto, destinato a far discutere, specie dopo la recente, e a quanto pare temporanea, chiusura delle sale operatorie del Di Maria di Avola per "motivi di natura tecnica". Stando a quanto segnalato da Nuccio Tiberio e Rosario Salemi, tra i promotori del Comitato netino, "i pazienti da sottoporre a interventi chirurgici verrebbero trasferiti presso altre strutture della provincia, ma anche fuori, nonostante l'ospedale Trigona di Noto, con le sue sale operatorie, è in grado di supplire alle carenze del Di Maria". Così il Comitato, che da anni si batte per la difesa del Trigona e per avere "gli adeguamenti tecnologici e di personale, indispensabili per poter far fronte all'emergenza-urgenza", chiama in causa direttamente il sindaco Corrado Bonfanti.
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