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«Gettonopoli» di Priolo, altri atti al commissariato

Gli agenti della polizia non hanno ancora completato il lavoro di raccolta dei documenti sull’attività delle commissioni: trenta gli indagati nell’inchiesta

PRIOLO GARGALLO. Sono tornati al comune di Priolo per prelevare atti e delibere che “inquadrano” la storia del Consiglio degli ultimi undici anni, dal 2003 fino al 2014. Gli agenti del commissariato di polizia, che indagano su un presunto caso di gettonopoli, non hanno ancora completato il lavoro di raccolta dei documenti per verificare se sono state commesse irregolarità tali da causare un danno erariale. Un’inchiesta, coordinata dalla Procura, sullo stesso solco di quella condotta nei confronti del comune di Siracusa, che risulta piuttosto complessa: agli inquirenti spetterà verificare uno ad uno tutti i provvedimenti amministrativi e le relative uscite, se ce ne sono state, che potrebbero aver depauperato le casse pubbliche senza alcuna utilità per il territorio.

Si tratta di un nuovo filone di indagine, il primo, relativo agli atti del Consiglio nella legislatura compresa tra il 2003 ed il 2008, aveva permesso di scoprire un buco di oltre 600 mila euro, a seguito della decisione, con tanto di delibera firmata nel novembre del 2003, di aumentare il gettone di presenza da 30 a 129 euro.

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