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Melilli, il «pizzo» a un ristoratore: tre arresti

I tre indagati incastrati grazie alle immagini di una telecamera che ha ripreso anche un’aggressione. Ora devono rispondere dell’accusa di estorsione

MELILLI. Avrebbero voluto imporre il pizzo al proprietario di un ristorante di Melilli ma sono stati arrestati dai carabinieri. Sebastiano Zimmitti, 43 anni, Angelo Zimmitti, 20 anni, padre e figlio, e Sebastiano Ternullo, 21 anni, sono accusati di estorsione ai danni di commerciante, un trentaquattrenne originario di Siracusa. Secondo i magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania, che hanno coordinato l’inchiesta, gli indagati avrebbero messo sul piatto della bilancia le loro conoscenze con pezzi importanti di Cosa Nostra, in particolare con la cosca «Nardo» di Lentini che, nella zona nord della provincia, controlla ogni attività illecita.

Il prezzo da pagare per la loro protezione sarebbe stato tra le 200 e le 400 euro mensili ma a consentire ai carabinieri, agli ordini del comandante della Compagnia di Augusta, Federico Lombardi, di svelare quel tentativo di estorsione non è stato il commerciante, che, anzi, temendo per la propria incolumità, si sarebbe cucito la bocca. Una ”soffiata” avrebbe svelato che il proprietario del ristorante era stato picchiato il 25 ottobre dello scorso anno nel suo locale e così gli inquirenti, di fronte al muro di omertà eretto dalla vittima, hanno posto sotto sequestro i filmati delle videosorveglianza dell’attività. «Dall’analisi delle immagini si notava che – fanno sapere i carabinieri - la notte del 25 ottobre Sebastiano Zimmitti era seduto nel gazebo antistante il locale insieme ad altri 7 ragazzi tra i quali venivano identificati il figlio Angelo e Sebastiano Ternullo». Le telecamere, secondo quanto spiegano gli inquirenti, hanno immortalato l’aggressione ai danni del proprietario dell’attività commerciale, che avrebbe riportato delle lesioni.

 

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