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Caso Basile alla Sovrintendenza di Siracusa,
gli ambientalisti in Procura

SIRACUSA. Continua la mobilitazione contro la ”sospensione” di Beatrice Basile dall’incarico di Sovrintendente ai Beni culturali di Siracusa. Dopo il sit-in di venerdì scorso in Ortigia e l’annuncio di ricorrere alla Procura della repubblica «perchè faccia chiarezza sulle regolarità e correttezza delle iniziative intraprese dal dirigente regionale del Dipartimento ai Beni culturali», domani un nuovo sit-in. Questa volta dinanzi il portone della sovrintendenza, in piazza Duomo. In concomitanza con la presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali Giusy Furnari e del direttore del Dipartimento Salvatore Giglione per la consegna dei lavori da quasi 11 milioni di euro per il restauro e la sistemazione dell’ex Tonnara di santa Panagia. A convocare la conferenza stampa è stato il sovrintendente ad interim Calogero Rizzuto. Appuntamento che il movimento di mobilitazione pro Basile intendono sfruttare. Come fatto venerdì da Paolo Tuttoilmondo per Legambiente, Giuseppe Patti per i Verdi, Corrado Giuliano per il Comitato parchi, Carmen Castelluccio per il Pd, e dagli ex assessori regionali Fabio Granata e Raffaele Gentile. «Serve un rapido completamento dell’istruttoria - dice intanto Giuliano - l’archiviazione delle contestazioni mosse alla Basile e la restituzione conseguente dell’incarico». Annunciato anche un incontro con i deputati regionali «per sollecitare azioni più incisive» per un intervento del presidente della Regione sul «caso Basile, dirigente presa di mira in modo pretestuoso - continua Giuliano - anche attraverso la diffusione di false notizie su presunti illeciti che non si sarebbero mai verificati». Parla poi dell’operazione «di rimozione di tutti i dirigenti nominati nel 2013 con l’intento di colpire quelli più scomodi e meno disponibili ad assecondare gli appetiti edificatori dei costruttori e dei politici collegati». Interviene anche il Comitato «Quartieri fuori dal Comune». «Se l’assessore Mariarita Sgarlata dichiara che è in atto un attacco di natura politica - dice Salvo Salerno - che segna inevitabilmente il momento finale di uno scontro, allora se scontro politico è (cosa invero strana visto che così facendo la Sgarlata sostiene che è lotta politica di opposti dentro il governo rivoluzionario di cui anche lei fa parte), lo schieramento di ambientalisti, associazioni e cittadini esiga da Crocetta e dal maggiore partito della coalizione, cioè il Pd, che venga immediatamente cambiata la direzione di marcia politica nei beni culturali». Con atti conseguenziali.
Salerno ribadisce che occorre agire per chiudere l’istruttoria, archiviare le contestazioni e restituire l’incarico. «C’è un vasto spazio di agibilità politica e giuridica sia per dimostrare la pretestuosità del provvedimento e sia per svolgere iniziative politiche su Crocetta». Evidenzia gli attacchi condotti contro la burocrazia regionale non rispondente a determinati poteri, ed esprime timore sul rischio che la battaglia intrapresa sul singolo caso Basile possa apparire di parte. «Siracusa - conclude - ha un peso relativamente maggiore sulle altre città siciliane in materia di patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale. Dunque è giusto e politicamente sostenibile che la città esprima lei l’assessore o il dirigente ai Beni culturali».

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