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Siracusa: omicidio La Porta, in azione gli esperti del Ris

FLORIDIA. Una perizia è stata affidata dai magistrati della Procura della Repubblica di Siracusa agli esperti del Ris di Messina nell'ambito delle indagini sull'uccisione di Nicola La Porta, il floridiano di 45 anni assassinato a colpi di pistola vicino al cimitero di Floridia e ritrovato cadavere il 2 marzo scorso, che hanno portato all'arresto di quattro persone. I pubblici ministeri Andrea Palmieri e Tommaso Pagano hanno conferito l'incarico di svolgere un accertamento peritale sull'autovettura di proprietà di uno dei quattro indagati per verificare l'eventuale presenza di polvere da sparo sul mezzo. Si è appreso inoltre che nel procedimento i familiari della vittima hanno dato mandato ad un legale, l'avvocato Andrea Giuffrida, di rappresentarli in giudizio.
Principali indagati dell'uccisione di Nicola La Porta sono Osvaldo Lopes, siracusano di 38 anni, Giuseppe Genesio, avolese di 26, Leonardo Maggiore, siracusano di 19 anni e Salvatore Mollica di 31, originario di Catania, posti in stato di fermo dai carabinieri quindici giorni dopo il delitto, difesi dagli avvocati Junio Celesti, Giorgio D'Angelo, Davide Bondì e Paolo Germano.
La svolta nelle indagini è avvenuta qualche giorno dopo il ritrovamento del cadavere. La visione di alcune immagini della videosorveglianza ha permesso agli investigatori di identificare i quattro presunti autori dell'omicidio. Le accuse maggiori ricadrebbero su Lopes, che oltre ad essere l'organizzatore sarebbe anche l'esecutore materiale del delitto. Assieme a lui ci sarebbe stato Leonardo Maggiore, mentre ad attirare nella trappola La Porta sarebbe stato, secondo l'accusa, Salvatore Mollica, autore di una telefonata. Giuseppe Genesio, invece, è accusato di avere trasportato la vittima sul luogo dell'appuntamento che poi si rivelerà fatale.
L'omicidio sarebbe maturato nell'ambito del traffico delle sostanze stupefacenti. Il principale indagato, Osvaldo Lopes, sottoponendosi ad un interrogatorio qualche giorno dopo il fermo, ha fornito una ricostruzione dei fatti allontanando da sè ogni sospetto. Ha ammesso di avere avuto un appuntamento con la vittima proprio la sera dell'omicidio e ha sostenuto che La Porta è giunto in moto assieme all'avolese Genesio e da questi avrebbe acquistato diverse dosi di cocaina in cambio di 200 euro. Dopo la cessione Lopes dichiara di essere andato via lasciando La Porta sul posto a discutere con altre persone.

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