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Noto, accoltella un uomo e fugge: arrestato

NOTO. È accusato di tentato omicidio Giovanni Marcì, 40 anni, arrestato nella tarda serata di martedì scorsa per l’accoltellamento avvenuto nell’area della villa comunale, a Noto. Secondo i carabinieri, sarebbe stato lui ad infliggere due fendenti, uno al collo, l’altro al petto, alla vittima, un quarantaduenne trasferito al pronto soccorso dell’ospedale «Trigona».
È stato fortunato, la lama, per pochi millimetri, non ha toccato parti letali, riuscendo, così, a salvare la pelle anche se ha rimediato ferite giudicate guaribili in circa 15 giorni. Marcì, che ha precedenti per possesso di droga ed armi, dopo aver dato una ”lezione” al rivale, si è dileguato, per evitare di essere acciuffato dalle forze dell’ordine e lo ha fatto in sella ad una bicicletta ma nel corso della sua fuga ha avuto un diverbio con un automobilista, che rivendicava un diritto di precedenza.
Un rimprovero che Marcì non avrebbe affatto gradito, anzi si sarebbe avvicinato a quell’uomo non per redarguirlo ma per picchiarlo. Lo avrebbe fatto, secondo quanto è stato riferito dai carabinieri della Compagnia di Noto intervenuti, in modo brutale e violento, al punto che la vittima è stata accompagnata in ospedale per essere curata. I medici hanno diagnosticato al cinquantasettenne una frattura al setto nasale ma avrebbe addosso altri segni del pestaggio che gli sono costati 25 giorni di prognosi.
I militari, dopo qualche minuto di ricerca, sono riusciti ad individuare il quarantenne, che, sceso dalla sua bicicletta, avrebbe provato a scappare a piedi ma la sua corsa è durata lo spazio di qualche minuto. È stato acciuffato ed al termine della perquisizione gli è stato trovato addosso un coltello, probabilmente quello usato nei confronti del quarantaduenne.
Gli inquirenti, agli ordini del comandante della Compagnia di Noto, Gennaro Micillo, stanno provando ad accertare le cause di quello scontro, avvenuto intorno alle 19 di martedì.
Non è chiaro se si fossero dati appuntamento o si sono trovati li per caso, di certo i due, quando si sono incrociati, non si sarebbero fatti i complimenti.
Dal racconto di qualche testimone, ci sarebbe stato uno scambio di accuse che, evidentemente, ha scaldato il quarantenne: ha sfoderato quel coltello per infliggere due fendenti alla vittima.
I carabinieri non escludono nessuna ipotesi, tra cui la premeditazione, ma si tratta, al momento, solo di una idea investigativa che necessita di altri riscontri. Giovanni Marcì è stato accompagnato nella caserma dei militari di Noto ed in nottata è stato trasferito in cella, nel penitenziario di contrada Cavadonna.

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