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Priolo, mobilitazione per l’incendio all’Isab Il sindaco: «Investimenti per la sicurezza»

PRIOLO. Subito investimenti sulla sicurezza e per le manutenzioni degli impianti della zona industriale». L’appello rivolto alle aziende è stato rilanciato ieri mattina dal sindaco di Priolo, Antonello Rizza, nel corso del consiglio comunale convocato dopo l’incendio avvenuto mercoledì pomeriggio in un impianto nella raffineria Sud di Isab. Una seduta che è stata però disertata dall’azienda e dai parlamentari regionali ad eccezione di Marika Cirone di Marco.
Nessuna conseguenza al territorio è stata causata dai fumi emessi durante l’incendio dell’impianto ad idrogeno, secondo quanto ha riferito ieri la funzionaria dell’Arpa, Barbara Ruvioli. L’Agenzia regionale di protezione dell’ambiente ha prelevato con i propri canister alcuni campioni di sostanze immesse nell’atmosfera e che dopo le analisi di laboratorio non hanno fatto registrare alcuno sforamento dei parametri di legge. La preoccupazione però resta, e ad incalzare l’azienda è stato il sindaco di Priolo, Antonello Rizza, che non ha escluso l’intenzione di presentare una formale denuncia nei riguardi della direzione della raffineria proprio in riferimento al ritardo di oltre 30 minuti con cui è stato dato l’allarme e comunicato agli uffici del Comune. «Quello che è accaduto mercoledì è un fatto grave - ha sottolineato il sindaco -; occorre una collegialità di interventi da parte della classe politica nazionale e regionale di questo territorio, ma bisogna anche capire le reali intenzioni delle aziende. Torniamo a chiedere con forza le bonifiche, la sicurezza degli impianti, quali siano i progetti relativi alle manutenzioni, quanto costeranno e quali saranno le ditte impegnate». L’esponente del Pd all’Ars, Marika Cirone di Marco ha già rivolto una lettera al Governatore, Rosario Crocetta. «L’urgenza di un intervento concreto - ha detto la parlamentare - deve indirizzarsi sulla sicurezza degli impianti, dentro e fuori gli stabilimenti, sulla tutela della salute e sul risanamento ambientale, attraverso un cronoprogramma di attività che derivi dal massimo coordinamento tra soggetti, imprese ed enti deputati ad intervenire, e la pronta attivazione delle risorse definite». Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Stefano Zito ha rivendicato la necessità di sottoporre ogni apparecchiatura e tubazione a rilievi, come previsto dalle autorizzazioni integrate ambientali. Il Meetup Grilli Aretusei ha, inoltre, invitato Confindustria a farsi carico delle preoccupazioni della collettività, e ad intimare maggiori controlli ai loro aderenti, in modo da garantire una rendicontazione pubblica sugli investimenti per il miglioramento degli standard di sicurezza e sui piani di manutenzione. Mancano gli investimenti, ha rilevato il presidente del consiglio comunale, Beniamino Scarinci, ed il problema va affrontato con una normativa regionale. Appelli rilanciati anche dal responsabile del settore industria della Cgil, Roberto Alosi, che ha chiesto ad Arpa ed Asp di avviare un piano di informazione sulle sostanze che vengono periodicamente immesse in atmosfera. «C'è in tutti questi casi di incidenti industriali - ha detto Alosi - una scarsa e tardiva informazione ai cittadini. Una lacuna che va superata per dare un servizio che la collettività ha più volte richiesto». Il segretario provinciale della Fismic, Gianfranco Savatta ha chiestoche sia realizzato un programma reale di manutenzioni sugli impianti ormai obsoleti e che nelle opere vengano coinvolte aziende locali. Critico il giudizio del presidente della commissione Ambiente, Giuseppe Fiducia. Patrizia Arangio, consigliere di opposizione, ha criticato il mancato utilizzo degli impianti audiofonici nei casi di incidente industriale.

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