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«La costa sta franando in mare», appello per provvedimenti urgenti ad Augusta

AUGUSTA. Sta lentamente scendendo verso il mare la costa augustana, che si affaccia sul golfo dello Ionio e che dalla zona della «Badiazza» arriva fino a via Marina levante.
E richiede interventi urgenti a cominciare proprio dalla strada attigua a piazza delle Grazie, dove il dislivello sul manto stradale cresce sempre di più ed è visibile ad occhio nudo, come spiega Giuseppe Scarpato, responsabile del Movimento per la difesa del cittadino che sollecita il Comune ad istituire almeno il divieto di sosta nell’area attigua a piazza delle Grazie.
«Così almeno si eviterebbe che le auto parcheggiate vicino ai cassonetti possano appesantire ancora di più la strada, che sta lentamente scivolando verso il mare. È necessario - aggiunge - effettuare delle opere di sbancamento nella strada che, visto che è a senso unico, può diventare ad una sola corsia, vietando il transito in quella carreggiata che più risente dello smottamento verso il mare. Una volta proprio sotto piazza delle Grazie c’era una stradella che si poteva percorrere anche a piedi per arrivare al mare, oggi non c’è più percè è franata, segno che il mare sta inequivocabilmente avanzando, erodendo parte della costa e, a mio avviso, è a rischio anche la stessa strada in discesa che collega l’Isola e piazza delle Grazie al ponte nuovo».
Un problema questo, comune a tutta la costa ionica; poco più distante da piazza delle Grazie il fenomeno è ben visibile anche in via Marina levante, dove la costa a suo tempo fu riempita con materiale di risulta che si sta piano piano sbriciolando anche per colpa dei marosi e dell’azione erosiva del mare. «Quando piove, ad esempio, in via Marina levante l’acqua si raccoglie e scivola sotto il dirupo, scavando ulteriormente lo strato sottostante, che è sempre più a rischio smottamento- aggiunge Scarpato- per questo bisogna pensare già da adesso ad intervenire con opere tampone che prevedono la creazione di barrire frangiflutti e la posa digrossi massi di contenimento della violenza del moto ondoso».

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