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Contrada Carancino, una zona senza servizi I residenti: «Azione legale contro la Tares»

SIRACUSA. «Faremo un ricorso contro gli aumenti Tares imposti dal Comune, paghiamo un’imposta eccessiva senza avere neanche i servizi di raccolta rifiuti e l’erogazione idrica». La protesta è dei residenti di contrada Carancino, dove abitano 35 famiglie che si sono riunite ed intendono avviare un’azione legale contro i rincari della Tares. «Dobbiamo versare per l’ultima rata 250 euro – ha detto uno degli abitanti della zona, Mario Monterosso – ma il Comune pensa solo a tassare e non ci ha fornito di alcun servizio, basta guardare le sterpaglie alte ai margini della strada. La strada di accesso alla contrada è dissestata e non viene riparata da anni e inoltre non sono stati completati gli allacci idrici e fognari. Dal Comune abbiamo avuto anche l’obbligo di svuotare le nostre fosse ”Imhoff”, con un costo di 110 euro». C’è anche chi come Paolo Motta ha avuto una bolletta errata di 350 euro.
«Mi hanno recapitato una bolletta intestata a un mio omonimo – ha spiegato Motta – e solo dopo alcuni giorni di verifiche hanno compreso l’errore. Qui il Comune ci chiede solo il voto e il pagamento delle tasse, senza che abbia mai fatto nulla. Non siamo più disponibili a pagare rincari così elevati per le bollette. Negli ultimi anni ci sono stati aumenti anche per 200 euro per case di pochi metri quadrati o anche strutture adibite a deposito di attrezzi agricoli o sgabuzzini». In contrada Carancino ci sono anche tante famiglie con bambini piccoli come quella di Gabriella Gibilisco, che a causa della carenza di acqua, è costretta a dovere pagare un’autobotte che riempie i serbatoi della propria casa.
«Ogni quindici giorni sono costretta a chiedere l’intervento di una ditta privata e pagare 80 euro – ha detto Gibilisco – perché non abbiamo l’acqua corrente ed abbiamo necessità di doverla utilizzare per lavarci e fare le pulizia di casa. Per la biancheria mi rivolgo a mia suocera che provvede lei a lavare gli abiti della nostra famiglia. Siamo senza servizi e adesso siamo pronti anche a presentare una raccolta di firme al sindaco». Giovanni Bianca ha un’abitazione nella zona, ma è anche lui privo di acqua e chiede un intervento all’amministrazione comunale. «Siamo disposti a pagare le tasse – ha detto Bianca – ma il Comune deve realizzare quei servizi indispensabili per poter vivere qui. Abbiamo una casa, ma siamo senza acqua né luce, non ci sono cassonetti per la raccolta dei rifiuti e paghiamo una tassa che è troppo elevata». L’assessore comunale al Bilancio, Santi Pane ha incontrato nei giorni scorsi al consiglio di quartiere una delegazione dei residenti della contrada. «L’amministrazione si è trovata a subire alcune norme imposte dal legislatore nazionale – ha chiarito Pane – abbiamo spiegato ai cittadini che non avremmo potuto optare per lo sgravio con la Tarsu dello scorso anno perché le condizioni delle casse comunali non ce lo consentivano. È una situazione ereditata dalla passata amministrazione e stiamo facendo di tutto per consentire sgravi fiscali alle famiglie con difficoltà».

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