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Disabili a Noto, niente scivoli in piazzetta Ercole Giordanelli: «Ignorate le nostre richieste»

NOTO. «Le barriere architettoniche? Grazie a Dio non mancano, anche se parecchio è stato fatto». I tanti - e spesso insormontabili - ostacoli di una riconosciuta città d'arte qual è Noto: le odiose barriere architettoniche che tengono lontano i diversamente abili dal centro ma anche dagli edifici pubblici. L'ultima segnalazione è di Corrado Giordanelli, 80 anni, invalido, costretto a muoversi a bordo del suo Max Reali, uno scooter elettrico che spesso deve fare i conti con il caotico traffico automobilistico. Destinatario della segnalazione dell'anziano è il Comune. «Ho avanzato la richiesta di realizzare due scivoli sul marciapiede che costeggia piazzetta Ercole - spiega l’uomo -, così da scongiurare d'essere investiti. È utile a quanti come me si muovono su un mezzo elettrico, ma anche a tante mamme che spingono le carrozzine». Proprio così: lungo quel tratto di strada del corso Vittorio Emanuele, lasciato fuori dalla Ztl, affluiscono le auto provenienti sia da via Matteo Raeli sia da via Salvatore La Rosa. La richiesta di Corrado Giordanelli al momento non ha trovato alcuna risposta. «Anzi - dice l'invalido -, seppure per nulla opportuna, una l'ho ricevuta. Pare che il Comune, almeno al momento, non sia in grado di sostenere le spese necessarie per fare fronte ai lavori. Non credo si tratti di una cifra eccessiva». E poi l'uomo si lascia andare a una battuta, amara, che suona come provocazione. «Se proprio il Comune è messo così male - dice -, potrei farmi carico io delle spese». Una segnalazione non proprio nuova che ci riporta indietro di diciotto mesi. Già nel maggio del 2012 Giusy Pricone, la battagliera diversabile, ebbe garanzia dall'assessore dell'epoca che il marciapiede, in entrambi i lati, sarebbe stato fornito di scivoli. Che ancora oggi però mancano. «È necessario che il Comune si attivi perché anche a Noto - dice Giusy Pricone - sia avviato un progetto per abbattere sgradevoli e fastidiose chiusure che impediscono una vita indipendente a quanti sono costretti a muoversi su una sedia a rotelle». Così niente più gradini e marciapiedi alti, veri ostacoli all'accesso a edifici pubblici, privati e negozi. Al loro posto più comodi e gradevoli piani inclinati.

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