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Provincia, i dipendenti in rivolta: «Cancellati con un solo articolo»

SIRACUSA. ”Cancellati” da un solo articolo, ma sulle funzioni, le competenze e i posti di lavoro da salvaguardare ”ancora nessuna chiarezza”. I dipendenti della Provincia non ci stanno e hanno chiesto garanzie ai deputati regionali ieri in via Roma durante l'incontro sulla soppressione degli enti. Pareri contrapposti che hanno creato momenti di tensione nella sala degli Stemmi. «Finora - osserva il portavoce del comitato Antonio Cappuccio - gli incontri con Crocetta e alla Regione non ci hanno convinto. Si parla persino di sussidi. Se la Provincia verrà sostituita dai consorzi dei comuni senza capacità di spesa come si farà. Tra l'altro i comuni sono già al collasso quindi non saranno in condizione di assorbire tutto il personale». All'incontro Bruno Marziano, Marika Cirone Di Marco, Pippo Gianni, Pippo Sorbello e Stefano Zito. Assenti Giambattista Coltraro e Vincenzo Vinciullo, che ha preferito non partecipare perché contrario ad un incontro con i deputati che hanno votato il provvedimento regionale. La proposta emersa è quella di presentare un documento alla commissione dell'Ars, non appena si avvierà il confronto sui disegni di legge che
riguardano la riorganizzazione delle Province. I deputati hanno ammesso che l'abolizione degli enti è stata fatta per bloccare le elezioni, ma che ci sono molti pareri contrastanti sulle funzioni. «Le Province - afferma Marziano - devono fare una cura dimagrante su quelle cose che sono viste come sprechi, e occuparsi in maniera esclusiva di alcune funzioni. Sport, turismo, agricoltura vanno ai comuni. I consorzi invece devono avere un ruolo decentrato rispetto alla Regione occupandosi di lavoro, formazione professionale e scuole». Per Gianni gli sprechi da eliminare sono altri come i consigli di amministrazione di molti organismi, mentre per Sorbello il percorso è tutto da costruire ”riempiendo di contenuti i consorzi”. Un accenno anche alla chiusura degli Ato idrico e rifiuti, di cui si sta discutendo all'Ars, mentre Di Marco ha ribadito che ”non bisogna disperdere il patrimonio di competenze delle Province”. Polemiche poi sull'intervento di Zito, che ha ribadito come l'abolizione delle Province andava fatta ”il problema è stata la cattiva gestione che questi enti hanno avuto negli anni - ha detto - penso alle consulenze e agli sprechi. Adesso occorre una proposta condivisa”.

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