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Mafia, il commerciante Osvaldo Lopes ha deciso di collaborare

Le deposizioni del commerciante sarebbero state già raccolte dagli inquirenti: si punta a delineare i nuovi assetti del clan

SIRACUSA. Ha deciso di pentirsi Osvaldo Lopes, 38 anni, il commerciante accusato dell’omicidio di Nicola La Porta, l’operaio edile di 45 anni trovato morto il 2 marzo scorso a ridosso del cimitero di Floridia. L’uomo, che gestiva un bar in viale Scala Greca ora chiuso, ha lasciato la propria difesa per diventare collaboratore di giustizia. Gli inquirenti starebbero già raccogliendo le prime deposizioni del trentottenne e ne avrà tante di cose da dire soprattutto sull’organigramma del clan «Bottaro-Attanasio», in via di riassetto dopo che le teste coronate del sodalizio criminale sono state tagliate dalle sentenze di condanne e dagli arresti.

Il nuovo pentito, meno di un anno prima del suo fermo per l’omicidio di La Porta, era rimasto coinvolto in un’operazione conclusa dagli agenti della Squadra mobile, agli ordini del dirigente, Tito Cicero, su un’estorsione ai danni di Marco Montoneri, ex commerciante di auto e moto in via Necropoli Grotticelle. In quella retata, scattata il 15 giugno del 2013, finirono 9 persone, tra cui lo stesso Osvaldo Lopes, che, secondo la ricostruzione dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catania e degli agenti di polizia, sarebbero molto vicine al clan «Bottaro-Attanasio».
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