Il Museo Civico di Noto - Ex Convento di Santa Chiara scelto come luogo espositivo della mostra "Io, Renato Guttuso" a cura di Giuliana Fiori. Da giugno a ottobre, le sale del museo ospiteranno l'allestimento organizzato, per la prima volta, dall'associazione culturale siciliana Sikarte.
Una grande occasione per Sikarte, che si propone come punto d’unione tra location d’eccezione e artisti storicizzati e contemporanei su scala nazionale cercando di rendere più fruibili al pubblico i luoghi unici del territorio isolano anche attraverso l’ideazione di mostre d’arte.
«Sikarte – spiega la presidente dell’associazione culturale siciliana, Graziana Papale – vuole rendere il mondo dell’arte accessibile a tutti, coinvolgendo il pubblico a trecentosessanta gradi attraverso l’organizzazione di eventi e attività culturali. La mostra Io, Renato Guttuso intende celebrare il grande artista siciliano svelando le sue passioni e il suo animo, senza tralasciare il suo impegno politico e artistico».
Nasce così, Io, Renato Guttuso, un’iniziativa che s’inserisce all’interno del Settore VIII – Programmazione Turistica e Cultura, dell’Assessorato al Turismo e allo Spettacolo e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Noto, nell’ambito della “tematica artistica” scelta per l’anno 2020 “La Sicilia, i Siciliani e la sicilitudine”.
La mostra vuole condurre in un viaggio nell'animo forte e poliedrico di Renato Guttuso, indagare il suo Io più profondo e intimo. Sarà, infatti, realizzato un racconto visivo attraverso un’accurata selezione di opere - oli e disegni - che sveleranno il Guttuso uomo, artista, intellettuale, politico e scenografo.
«La mostra – spiega la curatrice, Giuliana Fiori – ha l’intento di svelare allo spettatore, attraverso trentaquattro opere, le passioni che hanno mosso l’animo di Renato Guttuso. Io, Renato Guttuso non è solo un’esposizione dal forte impatto visivo ma anche documentaristico, che consente di conoscere Guttuso come uomo, artista, scenografo, intellettuale e politico. Al contempo, la mostra si propone anche come un “mezzo” per raccontare Renato Guttuso nella sua intima quotidianità di cui si ripercorre l’iter emotivo, intenso e passionale che trasfuse a piene mani nella sua avventura creativa. Una duplice chiave di lettura delle sue opere dalle quali traspare sempre una densa vitalità e una libera (e spesso trasgressiva) partecipazione a tutto tondo alla realtà del suo tempo».
Ogni lavoro esposto mostrerà un lato pubblico o privato della sua vita. Dalla sua nostalgia per la Sicilia (paesaggi isolani) al suo trasferimento a Roma (i suoi “tetti”); dai suoi affetti/amori (i ritratti della moglie, di uomini politici con cui aveva rapporti personali oltre che professionali) all’eros (i nudi di modelle). E ancora, al suo impegno politico palesato nelle sue nature morte e nelle tele dal taglio storico in cui racconta le battaglie per l’uguaglianza sociale. Infine, la sua prolifica produzione di scenografie per il teatro, e la cospicua collezione di bozzetti dei costumi di scena, risalente al decennio che va dagli anni ’60 ai ’70.
Il Museo Civico di Noto è parte integrante della mostra. Il visitatore, infatti, si trova sin da subito ad ammirare, insieme alla opere di Guttuso, anche i reperti antichi custoditi all'interno del museo. Un viaggio nella vita dell'artista attraverso le sue opere. Un percorso culturale unico, concepito come un’esperienza formativa a 360 gradi.
«La mostra dedicata al maestro Renato Guttuso – dichiara il Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti – s’incastra nel progetto di Noto Città d’Arte proprio nell’anno in cui il tema scelto è proprio l’arte siciliana. Un’arte che è stata capace di mostrare l’essenza di una Sicilia viva e profonda, che ha una sua propria identità da raccontare e far conoscere. Ecco perché riteniamo che una mostra così, curata nei dettagli e negli allestimenti, sia un altro tassello importante dell’offerta artistico-culturale della nostra Noto, città dove l’arte è di casa».
L'arte strizza anche l'occhio al green. Parte dell’allestimento, dalla biglietteria ai pannelli espositivi è ecosostenibile. L’organizzazione, molto attenta alla questione ambientale, ha affidato la progettazione di questi spazi e supporti a un partner tecnico del settore, Archicart – architettura di cartone –azienda siciliana, di Catania, che aderisce a un nuovo modo di concepire l'architettura contemporanea più sensibile all'impatto ambientale con l'ambizione di ridurre al minimo l'impronta di ogni lavorazione e che ha scelto per questo il cartone ondulato, un materiale completamente riciclabile, utilizzato in modo che ogni intervento risulti completamente reversibile.
Le iniziative di Sikarte non si fermano qui. Il 3 e 4 e il 10 e 11 ottobre, infatti, aderirà al Festival Le Vie dei Tesori - un originale modello di valorizzazione delle migliori risorse materiali e immateriali delle città che, grazie al coinvolgimento di istituzioni, associazioni e privati, consente di aprire al pubblico, illustrare, promuovere i luoghi di interesse culturale della città – proponendo l’esperienza La storia dell’antica Noto abbraccia l’arte di Renato Guttuso.
Nello specifico, si tratta di un viaggio tra arte e storia, circondati dai colori dei quadri di Guttuso, i reperti dell'Antica Noto e le bellezze dell'ex Convento di Santa Chiara. La visita guidata si articola in quattro sale: accanto a una selezione di opere dell'artista bagherese si possono ammirare – con una dettagliata descrizione – i tesori di Netum, databili dal 1100 al 1600. Si passa, quindi, agli antichi stemmi di Noto e dei Landolina, storica famiglia nobiliare della città, per poi raccontare le vicende dell'ex Convento di Santa Chiara e delle suore di clausura che lo abitavano. Oltre al salone principale, si potranno visitare le fondamenta con le cisterne per l'acqua e le grate dalle quali le monache si affacciavano per ascoltare la messa.
Tra le nuove collaborazioni di Sikarte, ricordiamo anche quella con la casa editrice Villaggio Maori che ha realizzato il catalogo della mostra in cui sono presenti, tutte le immagini delle opere in mostra con i relativi apparati critici, il testo critico della curatrice e una biografia di Guttuso.
«Siamo molto contenti – dichiara Giuseppe Torresi, direttore editoriale di Villaggio Maori e fondatore dell’Accademia delle Editorie – della collaborazione tra la nostra casa editrice e Sikarte. Non appena abbiamo conosciuto il progetto non abbiamo avuto dubbi sulla voglia di condividere risorse ed energie per la realizzazione del catalogo della mostra Io, Renato Guttuso. Le nostre realtà, per certi aspetti, sono simili, sebbene nate in momenti diversi. Sikarte è giovanissima è nata un anno fa, Villaggio Maori esiste già da dieci anni e l’Accademia delle Editorie da nove. Noi siamo due editori uomini che hanno fondato una casa editrice indipendente con una redazione quasi totalmente al femminile attenta alle questioni di genere e un master in editoria(Accademia delle Editorie) volto a dare a studenti e professionisti del settore del Sud gli stessi docenti e opportunità del Nord Italia; Sikarte è un’associazione culturale guidata da giovani professionisti che hanno deciso di occuparsi di cultura partendo dal basso. Non potevamo restare indifferenti a tanta energia e a un progetto che sentiamo anche nostro, per tale ragione abbiamo avviato questo progetto con l’auspicio che ne seguano altri».
Si ringraziano, infine, l’ARS (Assemblea Regionale Siciliana), la Land Rover di Sergio Tumino S.P.A., la Galleria d’arte De Bonis e Archicart e Home Art Decò, ossia, gli sponsors che hanno supportato tutte le fasi della mostra contribuendo alla sua realizzazione.
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