«Il manifesto delle rappresentazioni classiche non è solo promozione di un evento, ma evento esso stesso» afferma Enrico Di Luciano, presidente dell'associazione Amici dell'Inda. E così si spiega come, dal 1914 ad oggi, le firme dei più illustri artisti del '900 siano comparse sui manifesti dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico, che affida quest'anno quello che sarà anche il logo della Fondazione a Giovanni Pepi, giornalista, fotografo, condirettore del Giornale di Sicilia. L'immagine che rappresenterà le tragedie 2016 (13 maggio -19 giugno) - Elettra di Sofocle, Alcesti di Euripide e Fedradi Seneca - ha sullo sfondo il Teatro greco di Siracusa ed è tratta da «uno scatto - dice Pepi - che fissa l'immagine di una stagione che si chiude. Le Orestiadi. Tanti anni fa. Regista Pietro Carriglio. Attraverso una tenda residua, lo sguardo sulla cavea grandiosa del teatro. Uno scatto pensando alle stagioni che si sarebbero aperte. Una dopo l'altra. Nello spazio di un teatro che i siciliani vogliono eterno e che nell'eternità si rinnova ogni anno rappresentando eterne bellezze».