La Scuola Sacro Cuore di Siracusa incontra Papa Bergoglio. Dopo due anni di stop imposti dalla pandemia, la scuola Sacro Cuore di Siracusa ha deciso di riprendere le attività extracurriculari visitando Roma. I ragazzi delle classi di secondaria di I e II grado, sono partiti il 15 aprile, felici di poter fare nuovamente insieme l’esperienza del viaggio, ignari della sorpresa che avrebbero ricevuto in Piazza San Pietro. Dopo il consueto giro per la città eterna, tra le bellezze architettoniche e storiche del Circo massimo, del Colosseo, dei Fori imperiali, di Piazza Venezia e Piazza Navona, di Montecitorio, del Pantheon, della Fontana di Trevi e piazza del Popolo, la scuola aveva scelto di far vivere ai propri studenti e docenti l’esperienza del Lunedì dell’Angelo in Piazza San Pietro, alla presenza del Papa. Nei giorni precedenti c’era stata tanta attesa e curiosità. Quando Papa Francesco è apparso, tutto avrebbero immaginato fuorchè di poter ricevere da lui un gesto di attenzione. Durante il percorso che ha condotto il Santo Padre tra la folla di giovani, non solo la scolaresca siracusana si è trovata a pochi passi da lui, ma lo ha visto anche accogliere l’invito a benedirli, prendendo in braccio e dando un bacio alla piccola Anna Castalia Orefice, figlia di Fabrizio Orefice ed Ersilia Panebianco, entrambi docenti dell’Istituto.
Di fronte ad una folla di 80 mila persone, quel gesto ha rappresentato un momento straordinario non solo per la famiglia Orefice ma per tutta la scuola, che nei valori legati al concetto di famiglia si riconosce grazie al lavoro del dirigente scolastico Suor Catherine Caning e alla Madre Generale Suor Ester Mazzara. I ragazzi e i docenti entusiasti hanno condiviso la propria emozione in un grande abbraccio collettivo e affrontato la strada di ritorno ricolmi di gioia e speranza, sentimenti di cui oggi si sentiva un particolare bisogno, alla luce della storia recente. Il viaggio, iniziato come percorso di istruzione, è così diventato occasione per riscoprirsi comunità, per conoscersi in modo più profondo e per riflettere sul significato della condivisione, dello stare insieme, dell’essere fedeli.
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