Siracusa

Giovedì 02 Maggio 2024

Lentini, il cagnolino Alfio al capezzale della padrona

Dopo due anni di vita insieme, non la voleva lasciare. Così, anche quando la sua padrona è morta, non l’ha abbandonata, vegliando il suo cadavere per venti ore, fino a quando i vicini di casa della donna non si sono accorti dei suoi guaiti. Il protagonista di questa storia, che ha commosso Lentini, è un cagnolino meticcio. I carabinieri, i vigili del fuoco e i medici del 118 lo hanno trovato accanto al corpo della donna, Loretta Artimino, 62 anni, morta domenica pomeriggio, nell’abitazione del Cortile Atene di Lentini. Gli investigatori hanno consegnato il cane al presidente dell’associazione «Pace» di Lentini, Enzo Caruso. L’episodio è avvenuto lunedì sera, in una casa a pochi passi dalla chiesa della Fontana. A dare l’allarme sono stati alcuni vicini che, non vedendo la donna, hanno chiamato i carabinieri. I militari sono intervenuti e, dopo aver bussato ripetutamente alla porta della donna, hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Dopo poco, la scoperta del corpo a terra della donna e il cane accanto, il quale, nonostante l’arrivo dei soccorritori, non ha abbandonato la sua padrona, rimanendole accanto e ringhiando e abbaiando per impedire a chiunque di avvicinarsi. «Alfio, il nome che la sua padrona gli aveva dato - ha detto il presidente dell’associazione Pace - era l’unico amico di Loretta, una donna che vagava spesso per il centro storico di Lentini. Amata e conosciuta da tutti, da circa due anni aveva preso con sè un cucciolo. Un cucciolo che per lei, era diventato come un figlio. Alfio l’ha accompagnata nel suo costante girovagare per le vie. Chi la conosceva, vedeva qualcosa di diverso nel suo viso da quando il suo amico a quattro zampe era con lei. Lei e la sua vita, segnata da mille delusioni che la avevano costretta a vivere in umili condizioni». La morte di Loretta Artimino ha destato commozione a Lentini. I funerali, che saranno a carico del Comune, si svolgeranno nei prossimi giorni, quando da Stoccolma rientrerà il figlio Salvatore. “Loretta - ha detto il sindaco Alfio Mangiameli - pur nella sua semplicità viveva una vita sociale ed era ben voluta da tutti». Testo e foto di Salvatore Di Salvo.
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