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Sconfitta con rammarico. Un’Ortigia rimaneggiata, priva dello squalificato Napolitano e costretta a rinunciare all’ultimo momento anche a Di Luciano, gioca una grande partita a Savona, perdendo con appena tre gol di scarto, 10-7, solo a causa di un passaggio a vuoto nel terzo tempo. Contro la terza forza del campionato i biancoverdi non
sfigurano.
L’Ortigia parte molto bene, concentrata, organizzata in difesa (dove svetta il solito Tempesti) e paziente in attacco, con Inaba che, in superiorità, trova il vantaggio, poi mantenuto per tutto il primo tempo. Nella seconda frazione, la Rari Nantes Savona reagisce con foga e, in un minuto e mezzo, realizza un parziale di 3-0 che potrebbe scoraggiare qualsiasi avversario, ma non l’Ortigia di oggi. La squadra allenata dal coach Piccardo reagisce, Campopiano, in superiorità, accorcia le distanze, Occhione riporta a +2 i liguri, ma Giribaldi, ancora in superiorità, segna il gol del 3-4. I biancoverdi insistono e hanno la possibilità di pareggiare, ma sbattono sulle parate di
Nicosia. L’equilibrio si spezza nel terzo tempo: l’Ortigia ha due rotazioni in meno e comincia ad accusare la stanchezza, mentre gli uomini di Angelini aumentano intensità e aggressività.
Alla fine della terza frazione i siciliani sono sotto per 9-3. Negli ultimi 8 minuti, si rivede una bellissima Ortigia, capace di costruire un parziale di 4-1 (tripletta di La Rosa e gol di Cassia) che lascia qualche rammarico. Il coach Stefano Piccardo è comunque soddisfatto: «Sono contento di come ha giocato la squadra. È vero che nel terzo tempo abbiamo avuto una flessione, però abbiamo sempre cercato, in tutte e quattro le frazioni, di giocare in modo ordinato. Ci sono giocatori che hanno disputato quattro tempi senza mai uscire. Non posso rimproverare nulla a questi ragazzi. Se avessimo giocato in questo modo mercoledì contro Bologna, magari avremmo parlato di un altro risultato, ma va bene, ormai è andata così. Ora pensiamo alle prossime sfide».
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