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Busà, l'olimpionico di Avola: "Voglio portare il karate dove merita"

Luigi Busà con la medaglia d'oro

«Dalle notizie che mi arrivano, le palestre sono piene nonostante la pandemia, dopo questa ondata dell’oro olimpico. L’effetto mediatico è stato tanto» e «io non ho intenzione di fermarmi. Oltre a portare la mia storia come personaggio, voglio portare il karate dove merita, è uno sport bello che trasmette tanti valori». Così Luigi Busà, oro a Tokyo, parlando a margine dell’evento Italian Sports Day a Expo 2020 Dubai.

«E’ uno sport già tanto praticato ma non basta, perché quando si spengono le luci - prosegue l'atleata di Avola - torniamo indietro. Mi batterò per questo, voglio essere testimonial del karate per favorire le società sportive, avere un maggior numero di tesserati e uscire del tutto da questa pandemia che ha distrutto i club». «Trovo assurdo il fatto che nelle scuole lo sport non sia praticato“ come in America, «dove è fondamentale», dice ancora il karateka. «Noi abbiamo dimostrato di essere dei grandi facendo un’olimpiade storica con queste difficoltà e questo metodo che non va bene. Io sto facendo tanto anche per la mia storia sul bullismo, sto andando molto nelle scuole a combattere su questo». L’importante è «praticare qualsiasi sport, è fondamentale, è lo strumento che trasmette più rapidamente possibile i valori che sono di vita».

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