NOTO. Lo spettacolo può anche attendere. Al Palatucci c’è spazio solo per il giallo. E anche il rosso. Un racconto da brividi? Proprio così. La partita, per nulla entusiasmante, condizionata dalle discutibili scelte dell’arbitro, può essere raccontata solo con i numeri: sei cartellini gialli e quattro rossi, gioco interrotto decine di volte, tante le scaramucce e anche qualcosa in più. Nel mezzo di tutto ciò ci sono anche tre gol, uno su rigore, e poche, pochissime giocate degne di tale nome. Tirando le somme, al Noto è andata più che bene: i tre punti sono stati incamerati e, quel che più conta, contro una diretta concorrente alla salvezza. Ma quante disattenzioni da parte dell’arbitro, incapace di gestire la gara. Secondo una regola per nulla cara, ma da troppe settimane incollata alla squadra allenata da Natale Serafino, lo Scordia già al terzo minuto era sotto di un gol. Bella l’azione partita dalla fascia sinistra e portata avanti da Ficarrotta, che dopo aver saltato due avversari mette la palla lunga al centro dell’area piccola dove appostato c’è Manfrè: stop di petto a confondere Pascali per poi piazzare una diretta botta in diagonale di destro.