NOTO. Una nuvola d'azzurro ha spezzato il forte granata che prima ancora del fischio di inizio dominava la tribuna dei padroni di casa. Una festa di colori a tinte unite per salutare il ritorno al ristrutturato Palatucci, che dopo diciassette mesi di tormenti e gare ufficiali giocate in altri centri, è stato restituito alla città. Ma anche per celebrare il primo derby della provincia che gli annali dello sport fissano al lontano 1971. Elementi questi che hanno reso interessante la partita prima, durante e dopo il fischio di inizio. Noto e Siracusa, il fascino di un derby tra due compagini che mirano a obiettivi diversi: la prima vuole raggiungere la salvezza senza eccessivi patimenti, la seconda, forte di un organico indiscutibilmente più ricco e costruita per vincere, punta decisa al salto di qualità. Anche questi gli ingredienti che durante la settimana hanno arricchito di nuovi contenuti il calcio parlato. Ma alle 14.30 in punto non c'è più spazio per i commenti: è già tempo di partita. Accompagnati dal pressante e costante tifo organizzato, i leoni azzurri hanno aggredito subito l'avversario, ma il Noto ha opposto una crescente forza che si è concretizzata durante la seconda frazione di gioco. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE