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All'Archimede di Siracusa l'anno scolastico si chiude parlando di pace e ambiente

Con Ulisse e Oceania , all'istituto comprensivo Archimede di Siracusa, l'anno scolastico si conclude parlando di pace e ambiente. Proprio Ulisse, ieri pomeriggio, è stato il protagonista dello spettacolo delle classi V A e V B “La pace dentro e fuori di me”. In scena con un’interpretazione in dialetto siciliano, circa 78 alunni, hanno affrontato il tema della pace proponendo una particolare rilettura dell'Odissea. Lo spettacolo si inserisce nel programma delle “Ambientaliadi … in corsa verso il 2030”, un fitto calendario di appuntamenti che coinvolge tutta la scuola e che si è aperto con “Prosperità”, che ha coinvolto gli alunni delle classi III A, III B e III C del plesso Aldo Moro. I prossimi appuntamenti si terranno martedì 3 giugno alle 9.30 con le classi II A e II B che al plesso Forlanini rappresenteranno "Il mondo ha bisogno di noi". Alle 16 le classi V C e V D al plesso di via Caduti di Nassiriya porteranno in scena "Odissea 2.0: Il Viaggio". Mercoledì 4 giugno alle 10 la classe IV A, alle 11 la classe IV B, alle 12 la classe IV C saranno impegnate "Alla ricerca di Abilian". Poi giovedì 5 giugno, alle 10 le classi I A, I B e I C al plesso Forlanini metteranno in scena "Oceania".

Obiettivo del progetto è affrontare con gli studenti le finalità dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. “Le Ambientaliadi rappresentano le cinque p cardine dell’agenda 2030 - hanno raccontato le docenti dell’istituto guidato da Giusy Aprile -. Sono le p di persona, pianeta, prosperità, partenariato e pace. Le classi quinte sono state coinvolte sul tema della pace. Non solo intesa come pace tra popoli, ma un equilibrio da ricercare all'interno della propria persona. In occasione della manifestazione abbiamo anche voluto coniugare un laboratorio che riguardava la lettura dell’Odissea. Abbiamo tratto spunto dai viaggi di Ulisse e dalle caratteristiche e peculiarità dei personaggi, ma al contempo, abbiamo adattato la storia alla nostra contemporaneità. Il personaggio di Ulisse è un personaggio furbo che abbiamo mantenuto con questa accezione, inganna e allo stesso tempo deve affrontare diverse situazioni critiche che, nel nostro adattamento, riguardano la famiglia, il lavoro e le responsabilità in genere. Si tratta di un un viaggio anche nella nostra società. Il nostro Ulisse deve saper gestire i momenti di ansia, di stress, di responsabilità. Questa narrazione riguarda anche i nostri alunni che vivono in una fascia d'età, quella dei dieci anni, combattuta, durante la quale sono costretti a confrontarsi con le proprie emozioni e imparare a gestirle”. Lo spettacolo, inoltre, è stato riscritto in dialetto siciliano. “La scelta del siciliano - hanno proseguito i docenti - è stato un modo per recuperare il nostro dialetto inteso come una lingua a tutti gli effetti. Ci siamo resi conto che i bambini, i nostri figli ed alunni non lo conoscono e abbiamo fatto in modo, con questo percorso che culmina con gli spettacoli, di tornare alle radici, ma anche riscoprire la nostra identità culturale”.

”Lavoriamo a questo progetto da diverse settimane, io interpreto Ulisse, ma non solo l’unico Ulisse in scena - ha raccontato lo studente Francesco Capodicasa -. Ulisse ha usato il potere dell'inganno e ha inviato degli amici al posto suo. Io faccio parte della scena in cui vado in ufficio ad affrontare il capo. Secondo me è una recita molto importante sia per la comprensione ma anche perché è molto divertente. Alla fine, riesco a superare il capoufficio che è il signor Polifemo”. “Io sono l'Ulisse della prima parte - ha spiegato Leonardo Fortuna -. Arrivo a casa, sono molto stanco, svogliato e devo fare le cose che mi dicono mia moglie Penelope e mio figlio Telemaco”. “'Ulisse dell’ultima parte - ha raccontato Roberto Latino - in cui Ulisse arriva in un’azienda agricola che si trova a Catania. Ho molte parti in siciliano. Devo trovare anche delle noci, mi ha dato questo incarico Penelope che deve seguire una dieta”. Tra gli studenti che hanno interpretato Ulisse anche Tommaso Guastella.

Pronti ad andare in scena anche i protagonisti di Odissea 2.0. Per Sebastiano Zappalà “questo viaggio si lega alla vita dell'uomo perché il viaggio di Ulisse rappresenta un viaggio che gli permetterà di trovare il suo benessere, quando tornerà a casa sua. Così come l'uomo nella sua vita”. Per Vincenzo Morana, appassionato di mitologia da 5 anni, si è trattato di “una passione che riguarda sia l’Iliade che l’Odissea. In particolare, la guerra tra Ettore e Achille è la vicenda che mi sembra più avvincente. In occasione dello spettacolo ho pensato e scritto un rap su Polifemo per rappresentare la vita moderna”.

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