Un ospedale siciliano nella élite dei presidi sanitari italiana nell’area muscolo-scheletrica. Si tratta di Villa Salus, a Melilli che, secondo l’analisi del Pne, il Programma nazionale esiti 2023 curato dall’Agenas (Agenzia nazionale dei servizi sanitari), è tra le 28 strutture - su 338 prese in esame - che raggiungono un livello di qualità «molto alto».
Per arrivare al risultato sono stati presi in esame tre indicatori: frattura del collo del femore, intervento di protesi all'anca, intervento di protesi al ginocchio.
Viene fuori che la casa di cura siracusana accreditata del Gruppo Antofin, con 190 posti letto, è un punto di eccellenza per la Sicilia e non solo. Si trova da poco più di un lustro nel territorio di Melilli, alle porte di Siracusa nord, dopo aver fatto per oltre mezzo secolo la storia della sanità privata ad Augusta.
«Lo studio che Agenas realizza tramite il Pne - spiega Emanuele Lombardo, responsabile dell’Unità funzionale di Ortopedia e Traumatologia di Villa Salus - è un lavoro di monitoraggio e analisi delle cure erogate in Italia, negli ospedali pubblici e privati accreditati. È un riconoscimento che premia l’efficienza operativa utilizzata per la cura di tutte le patologie che riguardano l’area protesica, chirurgica e traumatologica. L’essere tra i migliori 28 ospedali d’Italia fa onore alla struttura, alla proprietà e a chi lavora nel reparto».
Risultati raggiunti grazie a uno staff di primo piano che, oltre che da Lombardo, è composto dai medici Salvatore Pizzo, Carmelo Pistritto, Salvatore Salamone e Paolo Teodoro, e dalle coordinatrici delle sale operatorie e di reparto Sabrina Luglio ed Elisa Spanghero.
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