Siracusa

Domenica 24 Novembre 2024

A Siracusa il Jail Career Day: le aziende incontrano chi sconta una pena, c'è un futuro da costruire

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Gli spazi dell’Urban Center di Siracusa hanno ospitato il Jail Career Day, un evento di respiro regionale realizzato in partnership dalle cooperative Rigenerazioni di Palermo e L’Arcolaio di Siracusa nell’ambito del Progetto «Svolta all’Albergheria!», sostenuto da Fondazione Con Il Sud. Il Jail Career Day è l’esito di un percorso che ha lo scopo di creare una preziosa occasione di networking per supportare l'inserimento lavorativo delle persone in esecuzione di pena e sensibilizzare la comunità e le imprese sull'importanza di dare valore a processi significativi per la costruzione di una vera giustizia di comunità. Quindici le persone in esecuzione di pena coinvolte nei percorsi che, dopo un’intensa attività di profilazione da parte delle cooperative Rigenerazioni e L'Arcolaio e sessioni formative tenute da Next - Nuove Energie X il Territorio Ets, si sono sedute ai tavoli dei colloqui con le venti imprese del territorio che hanno risposto all’invito di partecipazione. Aziende di diverse categorie, tra cui commercio, edilizia, ospitalità, ristorazione, artigianato, che hanno scelto di aderire all'evento, condividendo l'importanza di un dialogo proficuo tra sistema penitenziario, imprenditoriale e comunitario. Le aziende hanno condiviso l’importanza di creare una rete che si muove nell’agevolare i percorsi di inserimento lavorativo, comprendendo i vantaggi fiscali e sociali che derivano dall’assunzione di persone in esecuzione di pena. A coordinare l’evento Nadia Lodato, in rappresentanza della Cooperativa Rigenerazioni Onlus e Giuseppe Pisano, per la Cooperativa L’Arcolaio. «Il progetto Svolta All’Albergheria vuole affermare anche l’importanza del riconoscimento da parte del sistema imprenditoriale delle soft skills che possono essere sviluppate all’interno delle aziende anche senza competenze specialistiche nei vari ambiti», dichiara Nadia Lodato, sottolineando quanto il reato sia non solo una una responsabilità individuale, ma anche una responsabilità collettiva e quanto sia importante attuare una piccola rivoluzione culturale per costruire una sana e forte giustizia di comunità. «Svolta all’Albergheria è un progetto innovativo, efficace e va nella direzione verso cui siamo sempre andati», dice Giuseppe Pisano della Cooperativa Sociale L’arcolaio. «La collaborazione con Rigenerazioni Onlus - aggiunge - rafforza ciò che noi facciamo ed è importante fare rete e collaborare per rendere la nostra azione più incisiva e più efficace e fare in modo che chi passa per il carcere o per l’esecuzione penale esterna faccia un'esperienza non di perdita di tempo e di senso, ma di preparazione al rientro alla comunità, in particolare attraverso l’esperienza del lavoro. È importante sia lavorare dentro il carcere, sia quando si è in esecuzione penale esterna e che istituzioni e cooperative sociali collaborino per preparare la comunità a essere accogliente e a superare i pregiudizi». Dopo i saluti istituzionali dell’Assessore alle Politiche sociali e d’inclusione del Comune di Siracusa, Barbara Ruvioli e del Garante comunale dei diritti delle persone detenute Giovanni Villari, l'intervento di Maria Pia Chiappiniello di Fondazione Con Il Sud conferma che il tema dell'inclusione lavorativa di persone in esecuzione di pena è di estremo interesse per la Fondazione, sottolineando l'importanza di esportare e raccontare best practices di questo genere su tutto il territorio nazionale e di rafforzare le sinergie tra il pubblico ed il privato. Tra gli interventi quello di Aldo Tiralongo, direttore del carcere Cavadonna di Siracusa: «L'incontro tra il mondo carcerario e le imprese - dice - è fondamentale perché è necessario dare una seconda possibilità alle persone che rientreranno nella società libera e tale sinergia può provare ad affrontare gli annosi problemi del carcere». Stefano Papa, direttore dell’Ufficio locale di esecuzione penale esterna (Ulepe) di Siracusa, sostiene che «gli uffici di esecuzione penale hanno bisogno di enti del terzo settore per offrire a livello progettuale opportunità in più rispetto a quelle che già vengono offerte. In questo periodo gli uffici sono portati a fare di più con meno risorse e il dialogo con le associazioni e l’imprenditorialità territoriale è fondamentale per dare concretezza alla normativa di rieducazione e reinserimento dei soggetti in esecuzione penale». Tra le testimonianze aziendali che il pubblico ha ascoltato, quella di Carmela Pupillo, dell’omonima azienda agricola: «La nostra azienda - racconta - è presente sul territorio, continua a inserire in organico soggetti fragili e consiglio a tutti gli imprenditori di non avere pregiudizi e di farsi aiutare nell’inserire le persone nei contesti più adatti. Il mondo agricolo richiede competenze, ma le competenze possono anche essere sviluppate in azienda, diventando una risorsa spendibile anche in altri territori». «Ho già nella mia esperienza aziendale - interviene Cettina Ossino dell’Hotel Panorama di Siracusa - uomini e donne che stanno scontando una pena e che vengono responsabilizzate nel lavoro esattamente come tutti gli altri. Un processo virtuoso in cui anche le associazioni hanno un ruolo decisivo». Parole cariche di speranza quelle di Giuseppe Rosano, presidente dell’Associazione Noi Albergatori di Siracusa: «Oggi si è parlato di carcere, di detenuti, si è parlato di percorsi, ma la parola che più mi ha colpito, in maniera positiva, è la parola Svolta, Cambiamento. Credo nella possibilità e spero che queste persone possano non guardare passato o presente, ma al futuro, alle buone occasioni che la vita può riservare. Noi dobbiamo dare il nostro contributo». Emozionante la testimonianza di Maksim Coshman, ex detenuto, oggi facente parte della cooperativa L’Arcolaio: «Ho finito di scontare la mia pena nel 2020, ho lavorato all’esterno del carcere e ci sono tornato dentro, ma questa volta per lavorare. Avevo altre possibilità, ma ho scelto di farlo per raccontare la mia esperienza di cambiamento, testimoniare agli altri che insieme è possibile cambiare e farcela davvero. In carcere siamo tutti uguali - continua Coshman - ma quando arriva il fine pena smettiamo di esserlo e ci scontriamo con le difficoltà dell'inserimento e anche con il pregiudizio». Infine, Valentina Casto, una delle persone coinvolte nei percorsi di formazione e nel Jail Career Day, ha voluto lasciare il suo pensiero sulla giornata: «Sono una ragazza che ha avuto problemi con la legge, mi ritrovo a fare questa esperienza grazie alle cooperative coinvolte. Abbiamo fatto un piccolo tirocinio per immetterci nuovamente nel mondo del lavoro, per capire chi abbiamo davanti ma soprattutto mostrare chi siamo davvero. È stata un’esperienza importante perché oggi è molto difficile per noi persone in esecuzione di pena lavorare nelle aziende, far vedere quanto valiamo e rimetterci in gioco».

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