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“Attenti al nuovo virus”, la questura di Siracusa mette in guardia gli internauti

Si chiama Ramsonware, un “programma malizioso”, che blocca il computer con una schermata che impone il pagamento di 100 euro. Nell’immagine possono comparire i simboli delle forze dell’ordine

CATANIA. La Questura di Siracusa in una nota, in seguito ad alcune segnalazioni, mette in guardia gli utenti di Internet da un virus informatico che blocca il computer facendo comparire una schermata che impone il pagamento di 100 euro per poter poi ricevere il codice di sblocco del sistema ed evitare di incorrere in una vera e propria denuncia penale. L'avviso fa sempre riferimento a un presunto utilizzo illecito del computer che sarebbe avvenuto durante la navigazione internet: in genere visita di siti illegali (pedopornografici), download di programmi tutelati dal diritto d'autore, etc.. L'immagine può riprodurre fedelmente l'emblema della Polizia di Stato o di altre forze dell'Ordine. La polizia sottolinea come si tratti ovviamente di un avviso ingannevole che non ha nulla a che fare con il vero ufficio della Polizia di Stato, che non chiederebbe mai il pagamento di una somma di denaro ad alcun titolo. Secondo quanto accertato invece si tratta invece di un pagina elaborata da un server russo con la quale si tenta di trarre in inganno i navigatori del web facendo leva sul timore che può incutere l'Autorità di Polizia, anche perchè essa compare in conseguenza dell'accesso da parte dell'utente a siti per soli adulti. Gli investigatori spiegano che il blocco del computer è causato da un “programma malizioso”, un virus del tipo malware, genericamente denominato “ramsonware”, che si diffonde infettando il sistema operativo tramite note vulnerabilità nei servizi di rete, e-mail con allegati eseguibili, navigazione su siti malevoli, attività non sicure all'interno di taluni social network, etc. La Polizia invita quindi a dotarsi di un antivirus da tenere sempre aggiornato, di navigare mediante la predisposizione di un account utente e non con diritti di amministrazione e, soprattutto, di non pagare nulla a nessuno.

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