L’allarme immigrazione esiste, Ignazio La Russa non lo nega. E rilancia uno dei cavalli di battaglia di FdI: il blocco navale, inteso come missione europea allargata. «È difficile, ma teoricamente è la soluzione», risponde a Maurizio Belpietro che gli chiede, durante la prima giornata della kermesse siciliana di Fratelli d’Italia, se sia stato un errore promettere a lungo il blocco navale. Nella veste politica di storico uomo di destra, il presidente del Senato poi non rinnega il suo passato fatto di continuità negli anni («Sono cambiati i nomi, ma la Fiamma c’è sempre stata», sottolinea). Parla in un resort di Brucoli, borgo marinaro di Augusta, che fino a domenica 8 ottobre ospiterà sei ministri e gran parte del quartier generale di Fratelli d’Italia, per un evento chiamato «Italia, le radici della bellezza». In una sala poco lontana dagli ospiti dell’albergo che si godono il caldo dell’ottobrata siciliana, il villaggio turistico si riempie di politici locali e non solo. Il pomeriggio si apre con un messaggio della premier Giorgia Meloni letto in sala. Assente giustificata essendo a Granada per il vertice europeo, la leader si concentra sulle bellezze italiane e sul turismo a cui - dice - «abbiamo restituito centralità, dopo che per troppi anni è stato abbondonato e considerato di serie B». Poi alza lo sguardo all’«orizzonte di legislatura» e assicura: «Continueremo a lavorare, senza sosta, per rispettare il programma sul quale gli italiani ci hanno accordato la loro fiducia». Tra quelle promesse c’era anche la lotta all’immigrazione irregolare, che sta aggredendo le coste italiane, e allora la soluzione era il blocco navale, per Fdi. Sollecitato da una domanda ad hoc, La Russa rivendica il primato di quel concetto. «Fui il primo a parlarne anche se non usavo quel termine», ricorda. E spiega cosa intenda tuttora: «Una missione che stabilisca, in accordo con i paesi frontalieri, che non parta nessuno, che ci siano luoghi umanitariamente valutati dove si raccolgono quelli che vogliono venire in Europa e che i paesi europei li accolgano, dopo aver esaminato in loco la domanda». Quindi conclude: «Se questo lo vuole chiamare blocco navale, io sono convinto che tuttora semmai fosse realizzabile, sarebbe la soluzione». Anche a Brucoli arriva l’eco dell’accordo sui migranti raggiunto in Europa ma la seconda carica dello Stato lo ridimensiona un po’: «Accordo sui migranti è una parola grossa, si può dire che non siamo isolati in Europa». Per argomentare il suo mancato ottimismo, fa un passo indietro a quando «dicevamo che l’immigrazione è un problema e ci dicevano che era per creare allarme, paura e guadagnare voti». Invece «guardavamo avanti e ora se ne stanno rendendo conto tutti». Perciò si scalda sottolineando come «l’Italia avrebbe dovuto fare, con i governi precedenti, quello che sta facendo la Meloni e cioè cercare disperatamente di far capire agli altri Paesi europei che non è possibile scaricare il problema solo» su di noi. Esattamente quello che sta facendo la presidente del Consiglio: secondo La Russa «ha portato l’immigrazione all’attenzione dell’Europa, cosa che non ha mai voluto fare nessuno». Usando il confronto con Pechino, respinge anche le critiche sui rapporti con la Tunisia: «Noi abbiamo rapporti di tutti i tipi, perfino calcistici, con la Cina e non mi pare che sia un paese ad alto indice di democrazia. Se adesso per tutelare l’immigrazione spinta parliamo con la Tunisia, confrontati ai rapporti con la Cina, l’argomento non si pone». Dopo di lui spazio al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, lodato poco prima anche dalla premier per la trovata dell’ingresso a pagamento al Pantheon. E lui ricorda che «ad agosto sono quasi raddoppiati gli ingressi e si è incassato più di un milione di euro».