La presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha firmato il Dpcm - proposto dal Ministero delle Imprese e del Made in italy, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - che dichiara il complesso degli stabilimenti di Priolo proprietà della società Isab S.r.l. di interesse strategico nazionale. Il provvedimento tiene conto del settore in cui opera l’azienda, del numero degli occupati e del rilievo che la produzione assume per l’autonomia energetica della nazione.
Nel Dpcm, si legge in una nota, sono riconosciuti come beni strumentali allo stabilimento industriale gli impianti di depurazione di Priolo Gargallo e Melilli, perché infrastrutture necessarie ad assicurare la continuità produttiva dello stabilimento.
Nel testo si stabilisce che per il contenimento dei rischi dei danni ambientali e per assicurare la continuità produttiva, il Mimit entro 30 giorni dovrà adottare un decreto di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, sentiti il Ministro della Salute, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) per bilanciare le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione, della salute e dell’ambiente. Le misure di coordinamento sono disposte, d’intesa con la Regione Siciliana, per gli interventi eventualmente necessari per dare soluzione alle questioni ambientali inerenti gli impianti di depurazione.
Il decreto è stato inviato agli organi competenti e sarà operativo dopo la registrazione della Corte dei Conti. «La firma del Dpcm riguardante la dichiarazione di interesse strategico degli stabilimenti Isab di Priolo -dichiara il presidente della Regione Renato Schifani - costituisce un grande e importante passo in avanti verso la soluzione del delicato problema dell’attività corretta del relativo depuratore presente nel territorio. Quest’ultimo si pone come impianto necessario ed indispensabile per la regolare produzione del comparto industriale della Sicilia orientale».
Secondo Schifani, «si avvia una procedura rigorosa e attenta a rimuovere le anomalie della attività di depurazione che costituiscono pericolo ambientale, conciliando tutela igienico sanitaria e salvaguardia dei livelli occupazionali. Ancora una volta il governo dimostra grande attenzione nei confronti della Sicilia, anche attraverso lo straordinario impegno che da sempre pone in essere il ministro Urso sui temi relativi alla salvaguardia dei posti di lavoro in Sicilia. Sulla messa in opera dei lavori necessari a ricondurre a norma il depuratore, il mio governo farà la sua parte in piena sinergia con l'esecutivo nazionale».
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