Associazione comuni siciliani, scelta unitaria per il dopo Orlando: il presidente sarà Amenta
Sarà Paolo Amenta il presidente dell'Anci. L'associazione dei sindaci siciliani chiude quindi la stagione della leadership di Leoluca Orlando, ma sceglie una guida che rappresenta la linea della continuità. Amenta è stato infatti uno dei vicepresidenti uscenti dell'associazione. La scelta di confluire in modo unitario sull'attuale sindaco di Canicattini Bagni è stata anticipata dalla stessa Anci nella nota che annuncia l'elezione dei nuovi vertici fissata per il 31 gennaio: scaduti i termini per la presentazione delle candidature è stata presentata una lista unitaria e in base al regolamento l'assemblea congressuale, composta da tutti i sindaci di Sicilia, sarà chiamata a eleggere per acclamazione il Consiglio regionale dell'associazione, composto da 55 componenti fra sindaci e altri amministratori locali, e quale presidente, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e vice presidente uscente. L'ascesa di Amenta è stata facilitata dalla scelta di Roberto Lagalla di non rivendicare la leadership dell'associazione dei sindaci. In un primo momento, in autunno, il neo sindaco di Palermo aveva ipotizzato una corsa per la guida dell'Anci. Poi nei mesi successivi ha rinunciato. E ora Roberto Lagalla sottolinea di essere il primo firmatario della lista unitaria: «In un momento di particolare difficoltà per la vita degli enti locali - dice il sindaco di Palermo - è più che mai necessario, soprattutto in Sicilia, ricercare le ragioni della coesione e dell'unità di intenti, indipendentemente da appartenenze politiche e posizioni pregiudiziali. Per tale motivo, quale sindaco della città capoluogo di Regione ho ritenuto di sottoscrivere per primo la proposta di pervenire a una lista unitaria, non rivendicando alcuna prelazione per Palermo, ma auspicando, piuttosto, l'individuazione di un comune e condiviso candidato alla presidenza dell'Anci regionale, dotato di specifica e consolidata esperienza e di riconosciuto equilibrio, meglio se espressione di territori caratterizzati da spopolamento demografico e bisogni propri della più parte dei piccoli e medi comuni siciliani». Fra i primi sottoscrittori della lista ci sono anche i sindaci di Messina, Federico Basile, di Siracusa, Francesco Italia, di Caltanissetta, Roberto Gambino, di Trapani, Giacomo Tranchida, insieme a tanti altri primi cittadini di comuni grandi, medi e piccoli.