Siracusa

Sabato 23 Novembre 2024

Siracusa, posti letto ridotti a Villa Aurelia: esplode la polemica

Villa Aurelia, a Siracusa

«L'assessorato regionale alla Salute è responsabile della riduzione dei posti letto per le cure riabilitative nel Siracusano. Si faccia chiarezza se sono state favorite altre province siciliane». Lo afferma il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, prendendo spunto dalla vicenda della casa di cura Villa Aurelia, «a cui la Regione - dice - ha sospeso l’accreditamento, costringendo la proprietà ad avviare le procedure di licenziamento per 47 operatori sanitari, tra medici, infermieri ed amministrativi». «La struttura privata dispone di 40 posti letto ma, come disposto da una sentenza del Cga, Villa Aurelia ne avrebbe diritto a 80. L’assessorato regionale alla Salute - spiega Cafeo - ha intimato ai titolari della casa di cura di rinunciare ai contenziosi con l’amministrazione regionale, altrimenti l'accreditamento non sarà ripristinato. È una richiesta intollerabile, non si può obbligare un’azienda a sottoscrivere un contratto agitando un cappio, è una modalità che va rigettata e combattuta, per cui auspico un ripensamento da parte dell’assessorato alla Salute». «La legge prevede - dice Cafeo - che vi siano 0,25 posti letto per mille abitanti: vuol dire che ne servono 200 in provincia di Siracusa per la riabilitazione. Facendo i conti, ce ne sono 50 tra Villa Salus e Villa Mauritius, 17 sono nelle strutture pubbliche ed infine 40 nella clinica Villa Aurelia anche se il Cga, dopo il ricorso della proprietà, ne aveva previsti 80 per quest’ultima, mai concessi dall’amministrazione regionale. Questo vuol dire che, in tutto il territorio siracusano, disponiamo di 107 posti letto, per cui, se confrontiamo i parametri disposti dal ministero della Salute, ne mancano 93». «A questo punto, vogliamo - aggiunge Cafeo - capire se, in questi ultimi 5 anni, i posti che spettavano a Siracusa sono stati dirottati in altre province della Sicilia. Non è possibile che i siracusani, per sottoporsi alle cure riabilitative, debbano andarsene a Catania».

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