«La notizia dello striscione contro Salvini censurato dalle forze dell’ordine al Siracusa Pride sabato scorso è grave e sintomatica di un clima politico inquietante». Così Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay.
«Il diritto di critica, anche dura, è uno dei pilastri della nostra democrazia, specie all’interno di una manifestazione politica - aggiunge - La censura voluta dalle forze dell’ordine nei confronti di uno striscione che esprimeva una contrarietà, in nessun modo riconducibile a un’istigazione o a una fattispecie sanzionata dalle nostre leggi, è grave e senza precedenti all’interno dei nostri Pride. Che le forze dell’ordine si facciano carico di questioni che esulano dall’ordine pubblico ma che riguardano il consenso personale del Ministro degli Interni è un fatto che lascia allibiti: su questo attendiamo spiegazioni e risposte dallo stesso Ministro Salvini. Intanto, rivolgiamo la nostra solidarietà alle attiviste colpite da questo provvedimento e al presidente di Arcigay Siracusa, Armando Caravini, che si è trovato coinvolto in questa assurda vicenda. Ribadiamo inoltre che continueremo ostinatamente a esercitare il nostro diritto di critica senza farci intimidire né fare passi indietro», conclude Piazzoni.
«Amareggiato» si dice Armando Caravini, presidente di Arcigay Siracusa: «Durante il corteo del Siracusa Pride - ricostruisce - è stato intimato ad alcune ragazze di togliere lo striscione che recava la dizione 'contro Salvini'. Indubbiamente un fatto assai grave, lesivo della libertà di manifestare e di espressione. Questo il clima politico che si respira e che ha dettato il documento politico congiunto dei Pride di Siracusa e Catania, dove si denuncia questo rigurgito e si invita alla resistenza una delle parole chiave del nostro slogan». Dalla Questura di Siracusa per il momento nessuno commento sull'episodio.
Caricamento commenti
Commenta la notizia