"Deroga alla norma per Industria Acque Siracusane", il sindaco di Melilli chiede un'audizione all'Ars
MELILLI. La società Industria Acque Siracusane spa deve operare in deroga alla normativa Madia. E' quanto chiede il sindaco di Melilli, ente partner pubblico dell'azienda, in una richiesta di audizione urgente inviata al presidente della III Commissione dell’Ars, Orazio Ragusa. "La Legge Madia sulle società partecipate - spiega il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta - intende una razionalizzazione delle società partecipate dalla Pubblica Amministrazione. Le regola previste da questa normativa potrebbe incidere anche sulla società Industria Acque Siracusane S.P.A., nata nel 1983 per la gestione dell’impianto biologico consortile di Priolo Gargallo; nello specifico la società potrebbe essere liquidata e sostituita mediante gara pubblica da un soggetto privato". Carta evidenzia i risultati dell'Ias che, spiegam "ha permesso fino ad oggi, grazie alla sua forma societaria e alla vigilanza degli enti pubblici, di distribuire tra i soci utenti (ricadendo principalmente sui grossi soci industriali e in minima parte sui Comuni di Melilli, Priolo G. e Siracusa) i costi di mantenimento e gestione dell’impianto; inoltre, Ias non incide sui bilanci comunali in quanto partecipata nel bilancio della Regione Sicilia". Il rischio, secondo il primo cittadino, è che "un gestore privato, invece, incorrerebbe il margine di profitto aggravando il canone di depurazione. Questo inciderebbe negativamente in termini di costi per le popolazioni dei Comuni che affidano il refluo civile all’impianto biologico consortile: stiamo parlando dei tre importanti comuni di Melilli, Priolo Gargallo e Siracusa". Fra le criticità elencate da Carta anche il fatto che "una struttura di proprietà pubblica (l’impianto biologico consortile) e realizzata mediante finanziamenti pubblici possa diventare strumento di profitto per un soggetto privato". Il sindaco chiede di valutare l’approvazione di una modifica normativa che permetta all'Ias di operare in deroga a quanto previsto dalla legge Madia e, quindi, continuare a gestire il depuratore definitivamente e non mediante le proroghe previste dal 2015.