SIRACUSA. Un «decalogo» inviato a tutti i presidenti delle commissioni consiliari che ha tutta l’aria di essere una sorta di ”ammonimento”, se non addirittura una ”strigliata”, quello firmato dal presidente del Consiglio comunale Santino Armaro. Una sorta di vademecum per rendere più produttive le commissioni evitando ”sperperi” di denaro pubblico e che pur inserendosi in una politica di risparmio e parsimonia, al di là degli aspetti prettamente economici ha connotati etici e di trasparenza. Armaro si è rivolto ai presidente delle cinque commissioni consiliari Antonio Trimarchi, Pippo Impallomeni, Peppe Casella, Alessandro Acquaviva e Giuseppe Rabbito e per conoscenza anche al sindaco, agli assessori comunali alla Legalità e ai rapporti del consiglio, al prefetto, al procuratore della Repubblica e al dirigente della Digos.
Lo ha fatto con una lettera in cui ”ricorda” tra l’altro il «dovere» dei consiglieri a partecipare ai lavori dell’assemblea comunale, la convocazione delle sedute di commissioni in momenti che preferibilmente non devono coincidere con l’orario di lavoro dei partecipanti, ed il rispetto del limite di non più di due seduta a settimana. Inoltre si ricorda che l’assenza per più di quattro volte consecutive di un componente della commissione va segnalata agli uffici competenti. Armaro ha pure convocato per martedì una riunione alla presenza del segretario del Comune per «coordinare le attività ed armonizzare il programma di lavoro del consiglio con quello delle commissioni».
Il documento consegnato ai presidenti, che conclude con un appello al «senso di responsabilità quale rappresentanti dei cittadini e delle istituzioni a prescindere da una temporanea appartenenza ad un gruppo politico di maggioranza e di opposizione», sembra destinato a scatenare nuove polemiche in un’aula dove più volte i toni sono andati oltre il confronto e la dialettica politica, sfiorando pure la rissa. Nella lettera l’attenzione è pure rivolta «all’obbligo di pubblicazione nel sito istituzionale dei lavori delle commissioni consiliari» e all’inopportunità di effettuare sopralluoghi o attività similari demandati invece agli uffici competenti. E alla necessità di convocare le sedute per esprimere pareri o iniziative pertinenti alle commissioni. È sollecitata una comunicazione puntuale e costante delle convocazioni delle sedute agli uffici ma anche all’esterno. «I verbali delle commissioni - dice Armaro - vanno redatti e approvati in tempi brevi, e pubblicati unitamente agli ordini del giorno, l’orario di inizio e fine dei lavori, le assenze e le presenze con l’indicazione degli orari di entrata e uscita dei singoli componenti la commissione». Insomma un monitoraggio continuo sull’attività dei consiglieri, a loro tutela, ma anche a garanzia dei cittadini.
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