SIRACUSA. È bastata qualche indiscrezione sul nome del nuovo sovrintendente ai Beni culturali di Siracusa per mettere in allarme associazioni e movimenti ambientalisti, e non solo. Le indiscrezioni fanno riferimento a Rosalba Panvini, sovrintendente ai Beni culturali di Ragusa. Un nome che viene bocciato senza troppi preamboli da Sos Siracusa. Che pur riconoscendo ”il ricco curriculum professionale” della Panvini gettano pesanti ombre sulla sua «condotta istituzionale».
Un giudizio ancora più pesante se legato alle riflessioni che Sos Siracusa fa sulla sovrintendenza siracusana. «In un paese normale - afferma l'associazione - una nomina talmente delicata in un territorio che nel recente passato è stato vittima di scandali e ingerenze esterne inopportune, sarebbe stata affidata ad un funzionario non soltanto dal curriculum professionale eccellente, ma anche da un profilo morale ed etico inattaccabile».
E per rafforzare i dubbi che vengono manifestati nei confronti della Panvini, Sos Siracusa riferisce della richiesta che Legambiente, appena qualche giorno fa ha presentato all'assessorato regionale ai Beni culturali per una ”immediata ispezione alla sovrintendenza di Ragusa” relativamente a presunte violazioni a partire dal 2010, anno di adozione del piano paesaggistico. L'attenzione è stata rivolta, illustra Sos Siracusa, a tutta una serie di autorizzazioni rilasciate per la difesa dall'erosione della costa, per il recupero di edifici rurali, per la realizzazione di stabilimenti balneari e per la ricerca di idrocarburi tramite trivellazioni in terreni agricoli.
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