SIRACUSA. Il Pd continua a diluire i tempi, testimoniando l'assoluta difficoltà ad assumere decisioni che rischiano di essere senza ritorno. E così ieri mattina nell'assemblea provinciale convocata dal presidente Turi Raiti, alla presenza del responsabile regionale dell'organizzazione, Antonio Rubino, si è tornati ancora una volta a lanciare un appello ai renziani, ma soprattutto al sindaco Giancarlo Garozzo, a parlare di responsabilità e unità del partito, prospettare un congresso straordinario. Tutto è rinviato a dopo il voto per le amministrative. Ed in questo lasso di tempo sarà fatto tutto il possibile, come assicurato da uno degli incaricati delle trattative, Enzo Pupillo, perchè i ”renziani capiscano il valore dell'unità del partito”. Unità che al di la delle parole e degli impegni passa dalle ”quote”: 40 per cento ai ”renziani”, 22 all'«Area Dem», e 38 ai «Riformisti». E dalla consegna della guida del Pd siracusano nelle mani di Alessio Lo Giudice.
Saltando l'accordo anche la vicenda segreteria potrebbe essere archiviata. Su questo punto sia Pippo Zappulla che Bruno Marziano hanno posto un interrogativo: «Se il congresso provinciale è stato legittimo, e se l'elezione della segreteria è stata legittima, che bisogno ci sarebbe di un congresso straordinario».
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