NOTO. Qualunque cosa si faccia nel Pd di Noto, allo stato, non va bene a nessuno. Nemmeno ai diretti interessati che fanno e disfano a loro piacimento. E loro lo sanno: la guerra all'interno del Pd di Noto c'è, e sarà difficile che qualcuno riuscirà a sanare le fratture. I tentativi per bloccare la crescita del partito vengono messi in pratica giornalmente. Al centro della discussione che travaglia, e non poco, le diverse aree, c'è la ricandidatura a sindaco di Corrado Bonfanti (a Noto si vota nella primavera del prossimo anno) con parte del partito che si è già espressa: "sosterrà con impegno il sindaco uscente". Non tutti per la verità. Vittorio Padua ha annunciato che "pur non essendo pregiudizialmente contrario al sostegno a Bonfanti, appare frettolosa e superficiale la posizione assunta dal neo segretario Emanuele Della Luna che si è espresso per un appoggio incondizionato. Il segretario - aggiunge Padua - avrebbe dovuto prima verificare con quale coalizione Bonfanti intende presentarsi alle elezioni". Ed ecco la forte e pesante stoccata di Padua al suo stesso partito: "Se Bonfanti dovesse chiudere un accordo con il deputato regionale Pippo Gennuso, l'area Dem non potrebbe trovarsi d'accordo con il deliberato della segreteria. Due storie diverse e incompatibili quella del Pd e quella degli Autonomisti rappresentati in provincia di Siracusa dal deputato regionale". Secondo l'esponente renziano "sarebbe stato politicamente più corretto che il circolo del Pd di Noto avesse tenuto conto degli aspetti geopolitici e degli equilibri indicati dalla segreteria provinciale. Anche perché, sia chiaro a tutti - afferma Vittorio Padua -, il Pd non può rimanere schiacciato dai tatticismi di Bonfanti. ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA