SIRACUSA. Lo scontro nel Pd sempre più aspro. Il caso Princiotta finisce anche sul tavolo della commissione provinciale di garanzia. A cui il deputato nazionale del Pd Pippo Zappulla e lo stesso consigliere Simona Princiotta hanno deciso di rivolgersi «per chiedere di assumere il provvedimento di sospensione dal partito del capogruppo Francesco Papparlardo, con decadenza dal ruolo di presidente del gruppo». Una ”risposta” all’espulsione dal gruppo di Simona Princiotta. Zappulla accusa Pappalardo di aver assunto un atto «di arroganza politica in una sorta di pulizia etnica».
Toni pesantissimi che stridono con gli inviti al dialogo che da altri pazzi si continuano a lanciare. La decisione di Zappulla è stata assunta in autonomia. «Bypassando» non solo la sua componente ma anche la segreteria provinciale. «Non so nulla del deferimento di Pappalardo - dice il deputato regionale Bruno Marziano - che ribadisco ha sbagliato ed ha una posizione anomala. Ma in una situazione in cui le regole non contano più tutti a questo punto sono legittimati a fare stupidaggini». E a dichiarare di «non essere a conoscenza» di richieste di deferimento nei confronti del capogruppo al Comune è anche il segretario provinciale Carmen Castelluccio che pur ”condannando” la decisione di Pappalardo aveva comunque posto la questione del riavvio del dialogo. Su cui torna anche Marziano recuperando la proposta lanciata nelle scorse settimane da Santino Armaro.
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