PALERMO. A scrutinio terminato, il risultato delle suppletive nel Siracusano è ancora in fase di elaborazione ma sembra già acquisito e apre subito nuove polemiche fra il Pd e Crocetta. Nel Siracusano sono state ripetute ieri le elezioni regionali del 2012. Così ha deciso il Consiglio di giustizia amministrativa, accogliendo il ricorso del primo dei non eletti, Pippo Gennuso. E proprio Gennuso, a meno di sorprese, dovrebbe essere l’unica new entry all’Ars: il deputato, all’epoca nell’Mpa ma oggi in Forza Italia, dovrebbe aver soffiato il posto a Pippo Gianni che è uno degli uomini della maggioranza di Crocetta. Se fosse davvero così, il presidente della Regione perderebbe un deputato e ne guadagnerebbe uno l’opposizione. Tutti gli altri attuali deputati siracusani sarebbero stati riconfermati. Ma questo apre un altro scontro fra un pezzo del Pd e Crocetta. I cuperliani hanno sempre denunciato una manovra del presidente per far eleggere il renziano Cafeo. A perdere il posto doveva essere il cuperliano Bruno Marziano, che invece secondo le prime indiscrezioni dovrebbe aver resistito all’assalto. Da qui l’attacco di Antonello Cracolici: «A Siracusa Crocetta perde per la seconda volta dopo le Europee. Quante volte deve perdere per capire che così non ha dove andare?». Il presidente, al momento, non ha replicato. Il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, ha aggiunto che “Crocetta non è stato imparziale, il suo comportamento è discutibile. E alla fine ha perso”. "Buona continuazione di lavoro a Bruno Marziano - continua Raciti -, che viene riconfermato al termine di elezioni suppletive che comunque erano, e restano, discutibili". "Allo stesso tempo - aggiunge - discutibile è stato il comportamento del Presidente della Regione che invece di tenere le distanze da una scelta che riguardava gli elettori del Pd, con le sue azioni ha trasformato questa mini-tornata elettorale nell'ennesimo referendum, ancora una volta perso". "Credo che in molti - conclude - a cominciare dal presidente Crocetta, dovrebbero riflettere su come è stata gestita questa vicenda, e sul suo esito". Al momento gli unici risultati ufficiali sono però quelli relativi all’affluenza nei due paesi chiamati a rivotare. A Pachino si è recato alle urne appena il 32 per cento degli elettori, a Rosolini i votanti sono stati invece il 59% degli aventi diritto.