SIRACUSA. Clima sempre più teso sul voto parziale per l’Ars del 5 ottobre. Le incognite legate al pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa di giovedì prossimo alimentano nuove tensioni e polemiche. Tirando in causa anche la Prefettura. La massima autorità istituzionale sul territorio potrebbe infatti avere, nonostante tutto, un ruolo decisivo nel pronunciamento del Cga dopo la comunicazione fatta dal prefetto Armando Gradone circa la possibilità per gli uffici di procedere alla verificazione delle schede. Schede riguardanti il voto dell’ottobre del 2012 per le regionali, espresso nelle nove sezioni tra Rosolini e Pachino in cui fino adesso restano in piedi le elezioni.
Elezioni che per alcuni degli esclusi dall’Ars hanno il peso di una vera e propria «chance» di conquistare il seggio. Ne sa qualcosa l’ex deputato del Mpa Pippo Gennuso che mostra di non aver affatto gradito la comunicazione inviata dalla prefettura al Cga. Ma dal palazzo di piazza Archimede il messaggio è chiaro. «Tutto quello che la prefettura aveva da dire - ha detto il prefetto Gradone - è contenuto nel documento che è stato inviato al giudice competente. E sarà il giudice del Cga a valutare questa vicenda così complessa. Io resto uno strumento. Ho fatto quello che mi è stato chiesto e ho risposto ai giudici».
Gennuso appena ieri ha avuto modo di esprimere posizioni alquanto pesanti sulla prefettura. Parlando di «posizioni contraddittorie», sostenendo l’impossibilità di verifica dei voti in assenza della documentazione riguardante le schede nulle e bianche. E parlando anche del rischio di «pressioni dall’alto». «Credo - ha detto Gennuso - che qualsiasi espediente serve solo a confondere l’elettorato».
Secondo l’ex deputato «non ci sono fatti nuovi per rimettere in discussione le elezioni». Un pensiero che non trova condivisione negli altri deputati all’Ars secondo cui invece la comunicazione del prefetto potrebbe avere un peso determinante visto che il ritorno alle urne si era basato sulla sparizione delle schede e quindi sulla impossibilità di procedere alla verifica. Il pronunciamento del 25 ottobre sarà sui ricorsi presentati da Enzo Vinciullo, Bruno Marziano e Giambattista Coltraro. Ttutti deputati eletti all’Ars nel 2012.
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