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La Flotilla è partita da Portopalo, rotta su Gaza: «Non ci fermiamo più»

The first Italian sailing vessel of the Global Sumud Flotilla, the humanitarian mission to help the people of Gaza, has departed from a small port in Augusta, near Syracuse. One by one, the 18 boats that make up the group setting sail from Sicily are casting off to head for Gaza. At sea, they will rejoin the 10 boats that have been in the port of Bizerte, Tunisia, for days, and the six boats from Greece. Augusta, September 13, 2025. ANSA / ALESSANDRO RICUPERO

«Siamo partiti, stavolta non ci fermiamo più». Così Maria Elena Delia, portavoce della Global Sumud Flotilla, ufficializza dalla rada di Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano, la partenza di 42 barche dirette a Gaza per portare aiuti umanitari, assieme ad altre sei salpate dalla Grecia.

«Noi vogliamo mandare un messaggio umanitario e politico. Vittorio Arrigoni che è stato il primo, insieme ad altri 40 attivisti, a rompere il blocco navale di Gaza nell’agosto del 2008 concludeva i suoi dispacci con "Restiamo umani". Mai come oggi è importante sottolinearlo», dice ancora Maria Elena Delia.

«Abbiamo lasciato Portopalo - aggiunge - c’è un grande senso di liberazione perchè mettere insieme tante barche così non è facile. Il piano è andare verso Gaza dove in questo momento c’è un black out delle comunicazioni, il che non vuol dire che non stiano accadendo cose che stanno andando oltre il disumano, superando limiti che pensavano non si potessero superare. Persone lasciate morire di fame e di sete. Una popolazione sterminata nell’arco di quasi due anni. Un genocidio conclamato da tutti. Ancora ci sono Governi, come il nostro, che si astengono quando si parla di sottoporre il governo Netanyahu a delle sanzioni».

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