Il piano industriale per rilanciare la raffineria Isab di Priolo, in Sicilia, arriverà «entro la fine dell’estate» e l’impegno dell’azienda, appena passata in mano al fondo cipriota Goi Energy, è di rispettare tutti i paletti stabiliti dal governo, dai livelli di produzione alla tutela dei posti di lavoro.
«Abbiamo trasformato una crisi industriale in un’opportunità», dice il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo Isab di Priolo al Mimit a cui hanno partecipato sindacati, azienda ed enti locali, annunciando che «l'azienda sta elaborando il piano industriale». Nel porre il golden power, precisa Urso, «su passaggio di proprietà (di Isab a Goi Energy, ndr) abbiamo posto delle prescrizioni, quindi degli obiettivi e delle condizioni ben precisi». Tra le prescrizioni il governo chiede di garantire: l’attuale piena capacità operativa; la continuità delle forniture; la disponibilità di una quantità di produzione, destinata al mercato italiano; la continuità del management, i livelli occupazionali per i prossimi cinque anni, nonché il mantenimento della sede legale ed operativa di Isab in Italia; gli investimenti di mantenimento dell’impianto e gli investimenti necessari all’attuazione del «Piano di transizione verde».
«A fine mese verrà dato l’incarico sia a chi dovrà fare il piano sia a chi dovrà farne la revisione, in base all’accordo con il governo, richiederà qualche mese di lavoro. Conto - conferma Angelo Mario Taraborrelli, presidente di Isab - che per la fine dell’estate il piano sia pronto», e si impegna a rispettare le prescrizioni «deve essere così, perché se c'è un impegno assunto in un accordo con il governo non può essere diversamente». Il Mimit, ha sottolineato il ministro, è ora al lavoro per dare completa attuazione alle misure contenute nel Dpcm 3 febbraio 2023. Soddisfatti i sindacati che «registrano positivamente l’attenzione che il governo ha rispetto alla raffineria Isab di Priolo e rispetto all’area industriale siracusana», dice Uiltec, e aspettano il 10 giugno quando «ci sarà il primo consiglio di amministrazione giù a Priolo», aggiunge Filctem-Cgil.
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