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Lukoil dribbla l’embargo e compra petrolio non russo, si allontana la vendita dell'Isab

L'area del petrolchimico di Augusta-Priolo. ANSA / FRANCO LANNINO

La raffineria russa di Priolo si è messa in regola con l’embargo del G7 contro il petrolio russo: da giorni sta alimentando l’impianto Isab con greggio comprato sui mercati internazionali. La novità è resa possibile dal contratto di finanziamento da poco siglato da Litasco, controllata svizzera di Lukoil, e un pugno di grandi banche asiatiche, scrive oggi Repubblica. Secondo fonti di mercato tra cassa sborsata da Lukoil e asset dati in protezione dei finanziamenti sono in arrivo circa 3 miliardi di dollari. Molto più del miliardo chiesto per mesi a Sace e alle banche italiane Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps. Ma i creditori italiani, timorosi di future sanzioni – Lukoil, gruppo privato, è finora esclusa dalle misure – non sono mai parsi determinati a chiudere il dossier.
Ora i soldi li sborsano i russi e le loro banche in Asia, tornando a comprare petrolio all’estero (servono 330 mila barili al giorno al polo siracusano) con ordini ogni tre settimane.

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