Prima la firma sul decreto che invia i soldi in città, poi la nomina dell’esperto che entro due mesi dovrà elaborare il progetto esecutivo. Procede a passi spediti il cammino per il recupero del mercato ittico di Largo Arezzo della Targia, la struttura chiusa ormai da 15 anni dopo che i tecnici dell’azienda sanitaria provinciale riscontrarono gravi carenze igienico sanitarie.
Da allora la città non ha più avuto un mercato ittico, con tanti operatori costretti a portare i propri prodotti a Catania, e la struttura è stata per anni abbandonata per poi essere utilizzata come deposito per i bus navetta e per le bici elettriche.
A dicembre dello scorso anno i primi raggi di luce con la presentazione del progetto di rifunzionalizzazione, alla presenza non solo dell’allora sindaco Giancarlo Garozzo e dell’ex assessore comunale alle Attività produttive Silvia Spadaro, ma anche dell’assessore regionale alle Politiche agricole Edy Bandiera e di Dario Cartabellotta, dirigente generale del dipartimento della Pesca. Ed è proprio quest’ultimo che ha posto la propria firma sotto il decreto di finanziamento che assegna al progetto 2 milioni 985 mila 851 euro.
Le risorse arrivano dalla Comunità europea e in particolare dal Fondo per gli affari marittimi e la pesca. La firma da parte del Dipartimento regionale della Pesca rappresenta un passaggio fondamentale che consente al Comune di passare dall’essere stato inserito in una graduatoria ad avere materialmente le risorse a disposizione per avviare i lavori.
Il passo successivo, avvenuto proprio in questi giorni, è stata la nomina dell’architetto siracusano Massimo Sipala al quale è stato affidato il compito di redigere il progetto esecutivo. «Il professionista – spiega l’ingegnere Paolo Rizzo, responsabile unico del procedimento – avrà 55 giorni di tempo per portare a tempi l’incarico che gli è stato assegnato». Tolti questi giorni estivi e di Ferragosto, e salvo intoppi, il progetto dovrebbe essere pronto a ottobre.
Il piano di intervento prevede una totale rifunzionalizzazione del mercato ittico con l’obiettivo non solo di recuperare un immobile ormai abbandonato, e che in più occasioni in passato è stato inserito dal Vermexio tra gli immobili da vendere, ma anche di rilanciare il settore della pesca in città accorciando la filiera e i passaggi tra i pescatori e i consumatori.
Il progetto che lo scorso dicembre è stato illustrato non solo da Rizzo ma anche dal progettista Giuseppe Di Guardo e dai ragazzi dello Smart Lab, Emanuela Reale, Domenico Forcellini e Sebastiano Gange, prevede la creazione di uno spazio polifunzionale che sarà destinato anche ad azioni di marketing.
Sarà poi effettuata la manutenzione straordinaria e saranno realizzati non solo gli impianti per la produzione e il confezionamento del ghiaccio ma anche quelli per la lavorazione e la trasformazione del pesce in maniera tale da creare una struttura moderna e funzionale, sia per i produttori che per i consumatori. Nel piano di intervento finanziato dalla Regione rientra anche la reazione di uno spazio per il servizio veterinario e la creazione di una enorme sala vendita, oltre ovviamente alle celle frigo.
L’attesa, dunque, è adesso per il completamento del progetto esecutivo.
«Ritengo – ha aggiunto il responsabile unico del procedimento – che entro il mese di ottobre il progetto dovrebbe essere pronto. A quel punto si potrà procedere con la gara per l’affidamento dei lavori che, secondo quanto previsto dal progetto dovrebbero durare 12 mesi». Di fatto, insomma, salvo intoppi, il 2019 potrebbe portare a chiudere una storia di abbandono e degrado lunga 15 anni e all’apertura di un cantiere che dovrà ridare vita all’ex mercato ittico e ossigeno al settore della pesca in città
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