SIRACUSA. Ci sono volute quasi cinque ore di discussione per dare il via libera all’insediamento dell’«Ati», l’assemblea territoriale idrica. Ieri i sindaci dei ventuno comuni della provincia si sono riuniti in via Roma perché era l’ultima data utile per insediare l’organismo per la futura gestione del servizio idrico ed evitare così il commissariamento. Ma il percorso è stato complesso, pieno di polemiche e prese di posizione tra i sindaci della zona montana e gli altri. Alla fine la votazione e l’elezione del presidente provvisorio il sindaco di Lentini Alfio Mangiameli. Le modifiche allo statuto volute dai sindaci della zona montana sono tre. Tra queste la necessità che non si ereditino gli oneri o le passività della vecchia gestione del consorzio Ato idrico ”significherebbe – hanno chiarito i sindaci – partire già con un deficit enorme”. Inserita anche la possibilità che l’elezione del presidente e del vice non avvenga con voto ponderato e infine che vengano individuati dei sub ambiti territoriali, suddivisi tra zona Nord, Centro e Sud. «Si è scongiurato il commissariamento – ha affermato il sindaco Giancarlo Garozzo -. Dalla discussione è emersa la volontà tra i sindaci che la gestione del servizio sia pubblica e su questo ci muoveremo». Al momento della votazione però erano assenti i sindaci di Melilli e di Priolo mentre si è astenuto il rappresentante del comune di Avola. «La prossima riunione – ha detto Mangiameli – sarà il 16 maggio al Vermexio per procedere ad eleggere i componenti dell’Ati e così proseguire con l’iter. Intanto dopo l’incontro con l’assessore Contrafatto è emersa la possibilità di attingere al fondo di rotazione per eventuali investimenti futuri ma è necessario avere chiarimenti sulla tariffa e la gestione». I