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La tassa di soggiorno a Noto: "Bene, a patto che..."

NOTO. Non sarà eccessiva, da un euro a due euro per notte a persona, ma per molti è ugualmente irritante. È la tassa di soggiorno, quel modesto contributo economico posto a carico dei turisti che pernottano nelle strutture alberghiere, una nuova imposta che nel volgere di pochissimi mesi sarà applicata anche a Noto.

Giusto il tempo del pronunciamento del consiglio comunale che dovrà anche approvare il regolamento e le relative tariffe che, stando a quanto già adottato dall'esecutivo municipale, dovranno essere adeguate alla tipologia delle strutture ricettive e dovranno anche tener conto delle caratteristiche e dei servizi offerti.  Tra i primi ad accettare di buon grado l'istituzione della tassa di soggiorno c'è l'associazione degli albergatori di Noto.

"Siamo d'accordo sull'introduzione dell'imposta - dice Rosario Ferla, vice presidente dell'Ana -, purché i fondi vengano reinvestiti su servizi e promozione turistica. Abbiamo condiviso con l'amministrazione il percorso che ha condotto all'introduzione della tassa di soggiorno, mettendo però dei paletti ben chiari. In primo luogo - afferma Rosario Ferla - dovrà avviarsi una dura lotta contro le strutture ricettive abusive e si potrà anche concedere una premialità a quanti sono in regola e offrono servizi di qualità. Non dobbiamo temere la concorrenza dei centri a noi più vicini. Altre città, tra cui Modica e Siracusa, ci hanno preceduto, e non credo stiano risentendo della tassa. Semmai, il vero nemico è l'abusivismo, poiché i titolari di queste "strutture" con prezzi vantaggiosi applicati riescono ad attrarre turisti senza dover pagare tasse, nè tantomeno quella di soggiorno, danneggiando così l'immagine della città e la qualità stessa dei servizi".

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