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Enfap, la rabbia dei dipendenti: «Noi dimenticati dai politici»

Prosegue l'occupazione della sede

SIRACUSA. «Nessun segnale dalla classe politica siracusana sulla nostra vertenza». A protestare è uno dei cinquantuno dipendenti dell'Enfap, Armando Sampietro giunti ad una settimana dalla loro occupazione alla sede dell'ente di formazione in via Brenta.  I lavoratori protestano contro i ritardi nel pagamento delle proprie spettanze attese da venti mesi e la revoca dell'accreditamento deciso dall'assessorato regionale al Lavoro, che ha anche avviato le procedure per il loro licenziamento che sarà effettivo a partire da giovedì. Per questo i lavoratori hanno deciso anche di iniziare un volantinaggio per far conoscere alla città la loro situazione.

«Abbiamo deciso di portare avanti la nostra protesta con l'assemblea permanente fino alla data in cui saranno resi operativi i nostri licenziamenti - ha spiegato Sampietro - e non intendiamo lasciare questa sede. Smobilitare adesso rappresenterebbe una sconfitta. Siamo amareggiati perché non abbiamo avuto alcuna vicinanza dalla deputazione regionale siracusana. Chiediamo alla Regione di revocare i licenziamenti e disporre il pagamento degli stipendi che abbiamo maturato da mesi. Alla città chiediamo di sostenere una vertenza che vede cinquantuno famiglie senza sostegno al reddito e prossimi al licenziamento dopo anni di lavoro».

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