LENTINI. La mancata riscossione dei tributi, la gestione del servizio idrico per i periodi antecedente alla gestione della Sai 8, la crescita dei debiti fuori bilancio tra i quali i giudizi De Geronimo e Saiseb, che ammontano a sei milioni di euro, il continuo ricorso all'anticipazione di cassa per la gestione ordinaria dei servizi e la mancata riscossione delle entrate. Sono queste le cause elencate nella relazione depositata ieri mattina dai componenti del Collegio dei revisori che hanno portato l'amministrazione comunale di Lentini, guidata dal sindaco Alfio Mangiameli a dichiarare il dissesto finanziario. Un pronunciamento che è stato fatto dal presidente del Collegio dei revisori Francesco Costanzo, controfirmato da Francesco Basile e Luigi Campisi che, sarà portato all'ordine del giorno del prossimo Consiglio.
La giunta, lo scorso 22 dicembre, aveva approvato la delibera del dissesto finanziario, dopo aver valutato che, nonostante siano state adottate le misure correttive ad una difficile situazione economico-finanziaria dell'Ente non poteva proseguire la strada del piano di requilibrio. Così l'amministrazione ha deciso di imboccare la strada del dissesto finanziario, incaricando i revisori dei conti a formulare una relazione, nella quale si parla di consistente massa passiva di debiti fuori bilancio, pari a undicimilioni e duecentocinquantamila euro, di immobilismo sull'attuazione del piano di riequilibrio pluriennale e, secondo quanto evidenziato anche dal responsabile del settore finanziario, di impossibilità a poter elaborare un bilancio di previsione in pareggio.
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